DANIELE DE SALVO
Cronaca

Jennifer Alcani morta a 13 anni: il banco vuoto e le lacrime degli amici alle medie Stoppani

L’amico: “È voluta venire con noi in auto. Alla fine abbiamo fatto notte”. Viveva nel quartiere di Pescarenico con la madre che non sapeva nulla

L'auto incidentata e, nel riquadro, la giovanissima vittima Jennifer Alcani

L'auto incidentata e, nel riquadro, la giovanissima vittima Jennifer Alcani

Lecco, 17 gennaio 2025 – Su quel banco si sedeva di rado, perché Jennifer era una ragazzina irrequieta. Ora però quel banco in prima E alle medie Antonio Stoppani di Lecco resterà vuoto. Jennifer è morta ieri, senza essersi mai più ripresa dal brutto incidente stradale in cui era rimasta coinvolta all’alba dello scorso venerdì sulla Sp 72 ad Abbadia Lariana.

Si è spenta nel letto della Neurorianimazione dell’ospedale Manzoni, senza che i suoi amici siano riusciti nemmeno a salutarla per un’ultima volta, perché ricoverata in stato di coma irreversibile. Nonostante non abbiano potuta vederla, tutti i giorni, per sette giorni, si sono radunati fuori dall’ospedale, sotto la finestra del reparto dove era ricoverata, come per provare a trasmetterle forza e pregare per un miracolo che non si è avverato.

Jennifer Alcani aveva 13 anni, ne avrebbe compiuti 14 ad aprile. Abitava a Pescarenico, solo con la mamma.

L’amico

“Giovedì sera ero passato sotto casa sua solo per restituirle un paio di scarpe che si era scordata sulla mia macchina quest’estate dopo essere stati in discoteca insieme – racconta Michele, 19enne di Malgrate che si trovava in auto con lei, la sua Bmw serie 1 che però guidava Massimo, 22enne di Lecco, perché lui, pur avendo l’auto, non ha ancora la patente -. È voluta venire con noi. Prima il Mac, poi un giro, alla fine abbiamo fatto notte”.

La mamma

La mamma di Jennifer non sapeva nulla, la figlia non l’aveva avvisata né le aveva chiesto il permesso, perché Jennifer oltre che irrequieta era molto più sveglia e indipendente dei ragazzini della sua età. Sono stati i carabinieri ad avvisarla venerdì mattina, quando ormai era già in fin di vita.

Sia Massimo che guidava, sia Michele che gli sedeva accanto avevano bevuto molto. Jennifer invece era seduta dietro, lato destro, e dormiva, esausta. Massimo correva parecchio, a oltre 150 all’ora: all’uscita da una semicurva a sinistra ha perso il controllo dell’auto che è finita contro un parapetto in cemento. Jennifer non si è accorta di nulla, ha continuato a dormire sul sedile sorretta solo dalla cintura di sicurezza, non più perché esausta, ma perché ferita alla testa. Un sonno da cui non si è più risvegliata.