REDAZIONE LECCO

Italia seconda in Europa per prelievo di acqua dolce, la Lombardia sopra la media

In Italia, secondo l'Agenzia europea per l'ambiente, l'uso potabile dell'acqua prelevata dai corpi idrici supera i limiti. In Lombardia, l'intervento di Acque Bresciane permetterà di risolvere il problema.

Troppa acqua dolce prelevata per uso potabile da corpi idrici superficiali o sotterranei. Lo dice l’Agenzia europea per l’ambiente, secondo cui l’Italia è seconda nell’Unione Europa solo dopo la Grecia, con 155 metri cubi annui per abitante. La Lombardia è decisamente sopra la media nazionale con 262 litri (al quarto posto dopo Val D’Aosta, Trentino e Calabria). La diffusione dei fontanili, soprattutto nelle zone montane, spiega in parte questi valori elevati. Al danno di mettere sotto pressione i corsi d’acqua, già gravemente sotto stress per i cambiamenti climatici, si aggiunge la beffa è, però, che una parte consistente dell’acqua messa in rete viene dispersa. Il Pnrr dovrebbe aiutare a ridurre il problema. Tra gli interventi previsti, c’è quello che sta prendendo corpo in Val Trompia (Brescia), dove Acque Bresciane ha pubblicato la gara per la progettazione esecutiva e l’assegnazione dei lavori dell’acquedotto comprensoriale della Val Trompia, opera da 40 milioni di euro, finanziati dal Pnrr (era stata messa in campo da Asvt), per 65mila abitanti serviti.

Con l’entrata in funzione dell’impianto, si risolverà, da una parte, il problema della quantità perché pozzi e sorgenti di media e alta valle non riescono a garantire prelievi adeguati all’attuale bisogno. Dall’altra, la dismissione di alcune sorgenti assicurerà anche una maggiore portata delle acque superficiali. Ci si aspetta, inoltre, maggiore continuità del servizio, oggi interrotto nelle ore notturne per carenza d’acqua, una migliore qualità e l’azzeramento di campioni non conformi, la riduzione dei punti di approvvigionamento, con riduzione dei costi di gestione. F.P.