
Un fotogramma dei Ros testimonia una riunione dei boss
Lecco, 27 febbraio 2015 - Le linee difensive coincidono. E portano verso un’unica soluzione per (quasi) tutti gli arrestati dell’inchiesta Insubria: rito abbreviato. Questa la strategia degli avvocati, dopo che l’11 febbraio scorso il gip del Tribunale di Milano Simone Luerti aveva notificato il decreto di giudizio immediato, con prima udienza fissata il 15 aprile. Ebbene, la maggior parte dei trentasette imputati accusati di essere uomini di ’ndrangheta non comparirà in Aula in quella data. Chi ha scelto di essere giudicato in abbreviato, infatti, già dalla prossima settimana dovrebbe conoscere il verdetto del giudice rispetto alla richiesta, con la contestuale assegnazione di un nuovo giorno per dare il via al processo.
L’inchiesta Insubria – condotta dal Ros con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia – aveva smantellato ben tre diverse «locali» di mafia del territorio lariano – Calolziocorte, Cermenate, Fino Mornasco – scoperchiando un sodalizio di affari criminali e riti ancestrali che affondano le loro radici nella ’ndrangheta calabrese, trasportata e mutuata al Nord.
«Abbiamo chiesto il rito abbreviato per il nostro assistito», ha spiegato l’avvocato Sergio Colombo che difende insieme al collega Cristian Malighetti l’imputato Antonio Condò, fra i 17 della «locale» di Calolziocorte. Abbreviato anche per i fratelli Marco e Ivan (quest’ultimo assistito da Stefano Pelizzari e Alessandra Carsana) e per Rosario Gozzo. Stessa soluzione per Giovanni Marinaro.
Novità anche sul fronte strettamente lecchese. Uscendo dall’aula del tribunale e passando a quella politica, in Comune ieri sera è andata in scena una nuova puntata a tema «legalità e trasperenza» degli incontri, ancora una volta a porte chiuse, messi in calendario dalla Commissione Controllo e Garanzia. Dopo il faccia a faccia con il sindaco Virginio Brivio che ha ripercorso alcuni nodi emersi nell’inchiesta Metastasi, è stato il turno del dirigente del settore Edilizia privata, l’architetto Andrea Pozzi. Questa volta, sotto la lente dei consiglieri, è finita la vicenda di presunte mazzette e favori che hai coinvolto il geometra Maurizio Castagna. I prossimi a essere sentiti dalla commissione saranno l’assessore Martino Mazzoleni e il presidente del consiglio comunale Alfredo Marelli.