Inno modificato: dalle polemiche alla rinuncia

La celebrazione del 25 aprile a scuola a Merate è stata annullata dopo polemiche per l'inno nazionale modificato. I professori si appellano al Presidente Mattarella, mentre Fratelli d'Italia critica la scelta.

Inno modificato: dalle polemiche alla rinuncia

Inno modificato: dalle polemiche alla rinuncia

MERATE

Non canteranno né "Siam pronti alla morte", né "Siam pronti alla vita". Semmai suoneranno il “Silenzio”. La celebrazione del prossimo 25 aprile a scuola alle medie di Merate in programma per domani non ci sarà. È stata annullata. Lo hanno deciso di professori dell’Istituto comprensivo statale “Alessandro Manzoni” presi di mira per aver insegnato a ragazze e ragazzi una versione ritoccata dell’inno nazionale: "Stringiamoci a coorte, siam pronti alla vita, l’Italia chiamò" al posto di "Siam pronti alla morte", come del resto avevano già proposto nel 2015 i cantori del Piccolo coro di Milano per inaugurare la rassegna Expo, senza che nessuno gridasse allo scandalo né al sacrilegio, come invece successo questa volta nel Lecchese.

A criticare la scelta sono stati soprattutto gli esponenti di Fratelli d’Italia, tra cui Paola Frassinetti, che è sottosegretaria all’Istruzione e al Merito.

I professori si sono appellati direttamente al Capo dello Stato Sergio Mattarella, che tuttavia al momento tace. "Siamo amareggiati – spiegano in una nota i docenti e la preside Giovanni Laura Sala -. L‘acceso dibattito che ha coinvolto negli ultimi giorni la nostra scuola ha generato contrapposizioni e ha alterato il clima di serenità e di condivisione con la comunità locale, tanto da indurci ad annullare l’iniziativa pubblica prevista per il 24 aprile, che da anni coinvolge il territorio. Diffondiamo ogni giorno ai nostri alunni e alle nostre alunne i valori della Costituzione, la cultura della legalità e del rispetto. Come di consueto, ci atterremo alle indicazioni delle Istituzioni".

Daniele De Salvo