Incidente a Dervio, inversione a U e schianto contromano: così sono morte mamma e figlia

Lecco, alla guida la 27enne Maimouna: ha saltato l'uscita, accostato in una piazzola d'emergenza, ha messo la freccia e invertito la marcia. Nel terribile schianto in galleria ha perso la vita anche la madre Aida Sene

Dervio (Lecco), 19 ottobre 2022 -  Quando si è accorta di aver saltato l'uscita e di aver sbagliato direzione ha accostato in una piazzola d'emergenza della galleria della Statale 36, ha messo la freccia per svoltare a sinistra ed ha invertito la marcia con una inversione a U. Se sapesse che stava compiendo una manovra proibita e di giocare alla roulette russa della strada, oppure se non abbia realizzato che stava andando in contromano perché magari non era abituata a guidare in superstrada non si sa. E non lo si saprà mai: Maimouna è morta sul colpo nell'incidente che lei stessa ha provocato. Aveva 27 anni, era originaria del Senegal e abitava a Garlare. Con Maimouna, che di cognome era Lueve, è morta anche la mamma Aida. Aida – Aida Sene - aveva 56. Sedeva accanto alla figlia, sul sedile del passeggero della loro Dacia Sandero. Si sono schiantate contro un 47enne di Seregno al volante di un'Audi A6 che arriva dall'altra parte, che poi era la direzione giusta. “Me lo sentivo che sarebbe successo qualcosa di brutto”, racconta un automobilista che poco prima le aveva superate e viste con la coda dell'occhio accostare in maniera anomala nell'area di sosta del tunnel. “Stiamo effettuando le verifiche per accertare la dinamica”, si limitano a spiegare dalla Polizia stradale. Probabile inversione a U e conseguente schianto sono stati forse ripresi dalle telecamere installate nel tunnel e collegate con la control room degli agenti della Polizia stradale di Bellano e dei tecnici di Anas, che si trova a poche centinaia di metri da dove è successo l'incidente.

Incidente galleria Dervio
Incidente galleria Dervio

La tragedia in galleria

L'incidente è successo subito dopo le cinque di pomeriggio, in direzione nord della Statale 36 del lago di Como e dello Spluga, verso Colico e Sondrio. E' successo tra lo svincolo di Bellano e quello di Dervio, all'interno della galleria Dervio, lunga poco meno di 3 chilometri. E' stato un impatto ad alta velocità, perché le velocità di due mezzi che si scontrato frontalmente si sommano. Ad avere la peggio sono state mamma e figlia, il brianzolo di 47 anni se l'è cavata con un trauma al torace, una gamba rotta e poco di più. Le cinture, gli airbag e gli altri dispositivi di sicurezza passiva della sua berlina lo hanno salvato. E' stato ricoverato sotto shock in ospedale a Gravedona. In pochi minuti sul luogo dello scontro sono confluiti i sanitari di Areu con due automediche, i soccorritori del Soccorso bellanese e del Soccorso degli alpini di Mandello in ambulanza, i vigili del fuoco di Lecco e di Bellano,i poliziotti della Stradale e i tecnici di Anas. Gli altri automobilisti bloccati in coda li hanno lasciati passare accostando a bordo strada, formando una corsia d'emergenza centrale senza nemmeno bisogno che nessuno lo ordinasse. Per mamma e figlia non c'è stato nulla da fare. Ci sono volute ore per liberare i loro corpi dai rottami e ricomporre i feretri. “Erano molto conosciute e ben integrate – le ricorda il sindaco di Garlate Giuseppe Conti -. Il dolore dei familiari è il nostro dolore”.

Incidente Dervio, frontale in galleria: morte due donne
Incidente Dervio, frontale in galleria: morte due donne

Tutti i nodi della Super 36 

La Statale è stata chiusa all'altezza dello svincolo di Bellano. E' stata riaperta solo in tarda serata. Gli automobilisti sono stati dirottati sulla parallela Sp 72, l'unica alternativa alla 36, che è la strada più trafficata e pericolosa di tutto il Nord Italia, ma che è pure candidata a diventare l'autostrada delle Olimpiadi invernali di Milano – Cortina 2026. Intanto monta il dibattito che sfocia a tratti in polemica, nonostante un marito rimasto vedovo pianga una moglie e una figlia morte: da una parte c'è chi punta il dito contro gli automobilisti che non sanno guidare; dall'altra chi mette sotto accusa le pessime condizioni della Statale 36.

Una lunga serie di contromano

I contromano si susseguono infatti con cadenza quasi settimanale tra quanti imboccano gli svincoli dalla parte sbagliata e chi azzarda inversioni a U. Nei punti ritenuti più critici sono stati installati cartelli segnaletici formato maxi, sono state tracciate sull'asfalto indicazioni a caratteri cubitali e sono state posizionate anche barriere. Eppure non bastano, come non bastano multe da 1.300 euro a contromano, denunce a piede libero e patenti ritirate. Fino a questo pomeriggio almeno non era morto ancora nessuno, sebbene in pieno orario di traffico di punta del pomeriggio il bilancio avrebbe potuto essere addirittura peggiore. Ora però che il peggior incubo di ogni automobilista si è materializzato nel peggiore dei modi, occorre fare ancora qualcosa, perché ciò che capita una volta può ripetersi di nuovo.