Incidente aereo sul Legnone, tensione con i giudici inglesi

"Vogliono nascondere la verità". È un’accusa pesante quella formulata da Heather Ashley, la moglie di David, l’ex pilota inglese di 49 anni della Raf che il 16 marzo 2022 è morto in un incidente aereo sul Legnone. La vedova punta il dito contro i vertici della Leonardo, il gioiello italiano dell’industria aerospaziale e della difesa che ha progettato e prodotto l’M 346 - un velivolo da addestramento miliare - su cui ha perso la vita il marito. I legali della società tricolore hanno chiesto ai giudici che in Inghilterra hanno avviato un’inchiesta parallela indipendente su quanto successo di sospendere temporaneamente e rinviare le indagini. Hanno spiegato di non essere in grado di produrre né i registri di volo, né gli altri documenti relativi al velivolo e allo stato di manutenzione dell’apparecchio e nemmeno le relazioni sulle verifiche interne che certamente sono state compiute: sostengono che si tratta di atti coperti dal segreto istruttorio in Italia. I magistrati e il medico legale d’oltremanica che si stanno occupando del caso hanno dovuto sollecitarli e intimare due volte la richiesta a cui inizialmente non è stato dato seguito. La proposta è stata tuttavia cassata e a settembre si torna di nuovo in aula, senza aspettare quello che eventualmente accadrà a Lecco, dove il consulente del procuratore, esperto in sicurezza aerea, ha impiegato quasi 12 mesi per analizzare tutti i dati ricavati dalle scatole nere e depositare la sua relazione e dove le indagini sono solo alla fase preliminare. Dall’Inghilterra è stato pure sollecitata di bloccare a terra per sicurezza i jet dello stesso modello che è precipitato fino a quando non verranno accertate le cause del disastro. "La mia preoccupazione principale è impedire che ciò accada di nuovo", spiega Heather, che non vuole che altri piloti muoiano, come accaduto invece a suo marito, né che ci vadano di mezzo magari civili.

D.D.S.