Il progetto Sololo dell’ex primario "Adottare un toro per salvare vite"

Obiettivo: sostenere la popolazione del Corno d’Africa colpita dalla siccità

Il progetto Sololo dell’ex primario  "Adottare un toro per salvare vite"

Il progetto Sololo dell’ex primario "Adottare un toro per salvare vite"

Adotta un toro a distanza. Mantenere un toro a Sololo, nel nord del Kenya, sul confine etiope e non lontano da quello somalo, significa garantire un futuro a quanti popolano quell’angolo sperduto del Corno d’Africa, dove è in corso una devastante e letale carestia. Se resisteranno alla carestia, con il toro potranno ricostituire una mandria. A chiedere aiuto è Giuseppe Bollini, ex primario del Pronto soccorso dell’ospedale di Merate, che a Sololo ha avviato da tempo un progetto di sviluppo e fondato l’Obbitu children home, un villaggio per bambini orfani gestito dagli abitanti del posto, attorno a cui si sviluppa e si mantiene un’intera comunità. "La pastorizia nomadica è la principale fonte di sopravvivenza della popolazione di Sololo – spiega Pino Bollini -. Mantenere un toro oggi, aiutandolo a superare la siccità, è un enorme aiuto per domani, alla ricostituzione delle mandrie morte in questa carestia ancora in corso". Bastano due euro al giorno. I riferimenti sono sul sito www.sololo.eu. Si può effettuare una donazione tramite l’associazione Mondeco, iban IT 48 T030 6909 6061 0000 0008 896, specificando la causale "Progetto Sololo". Il toro da foraggiare è di razza borana, che sta mantenendo il peso corporeo nonostante la siccità. "A Sololo la siccità sta colpendo sempre più duramente – è l’appello pressante dell’ex primario -. In queste condizioni estreme, anche i cammelli hanno iniziato a morire. Per via della fame e della mancanza d’acqua, le persone fanno lunghe code fino a dormire presso i punti d’acqua che sono sempre più carenti". D.D.S.