Il museo viaggiante Un giro del lago su moto d’epoca Torna il Tourist trophy

La rievocazione storica della più impegnativa corsa d’Italia. Dagli anni Venti a oggi: 150 centauri, mezzi rigorosamente originali.

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Il museo viaggiante Un giro del lago su moto d’epoca Torna il Tourist trophy

di Daniele De Salvo

Un museo viaggiante di moto d’epoca uniche al mondo sulle strade della Brianza e del Lario. È la rievocazione del Circuito del Lario, il Tourist trophy italiano, la più impegnativa corsa di moto d’Italia, forse d’Europa, che si è svolta tra il 1921 e il 1939 e ha segnato la rotta del classico giro del lago in moto.

Tra venerdì e sabato 150 centauri, di 75 equipaggi, rigorosamente in sella a motociclette originali degli anni ‘20 e ‘30 del secolo scorso, componenti dello staff di supporto e tecnici al seguito, hanno calcato le medesime strade della mitica competizione motoristica, sebbene ora siano asfaltate e non più in terra battuta. Hanno attraversato il Triangolo Lariano, tra Casiglio d’Erba, Asso, il Pian del Tivano, Nesso, Lezzeno, Bellagio, la Lariana, fino al Ghisallo.

Tanti gli stranieri in strada, come Yves De Cocker, un avvocato marittimo belga di 56 anni, e un americano proprietario di una Harley Davidson del 1919.

La vera star della manifestazione è stata però Silvana Visentin, una 92enne di Segrate, nel Milanse, che ha affrontato il Circuito del Lario in sidecar.

I promotori della manifestazione sono i soci del club Amb, Antiche moto d’epoca de La Valletta Brianza. Il club, federato all’Automotoclub storico italiano (Asi), è guidato dal 57enne Angelo Pellegatta, che vanta una collezione naturalmente di Guzzi, perché il cuore di un lecchese appassionato di moto non può che battere per l’Aquila di Mandello. "Contiamo 400 soci, siamo uno tra i club più piccoli d’Italia – racconta il presidente di Amb –. Eppure siamo tra i più attivi, poiché certifichiamo e omologhiamo parecchie moto d’epoca". Uno degli obiettivi dei soci del club è infatti quello di certificare e omologare moto d’epoca: "Devono essere prettamente originali per ottenere i certificati tecnici originali", spiega Angelo Pellegatta.

A prendersi cura dei gioielli d’altri tempi ci pensa soprattutto l’80enne Gianni Casati, il "dottore delle moto", un vero mago nel settore.

"Il Circuito del Lario è un evento culturale – prosegue il presidente di Antiche moto brianza –. I nostri veicoli non hanno solo un valore materiale; rappresentano un valore storico, tecnico e culturale. Farli circolare e mostrarli agli spettatori significa preservare, tramandare e condividere questo valore".