DANIELE DE SALVO
Cronaca

Il giardino di Villa Monastero. Più piante, impianti e luci. Un incanto non solo per turisti

Varenna, l’ultima arrivata è una dracaena dall’isola di Socotra nello Yemen

Il giardino si affaccia sulle sponde del Lario e circonda lo storico edifico

Il giardino si affaccia sulle sponde del Lario e circonda lo storico edifico

Un’esplosione di colori, forme, profumi e rarità botaniche di tutto il mondo, dove ognuno può respirare aria di casa. L’ultima arrivata nel Giardino botanico di Villa Monastero è una rara dracaena dall’isola di Socotra, Yemen. L’ha regalata il direttore dei Giardini della Minerva di Salerno Luciano Mauro all’amico Valerio Cozzi, mente, anima e cuore del progetto di restauro e valorizzazione dello splendido parco sul lago di Como che circonda l’ex monastero medievale, diventato poi eclettica dimora di facoltosi imprenditori, tra cui i parenti di Alessandro Manzoni e Massimo D’Azeglio, casa di assistenza per reduci della Grande guerra, centro convegni e scuola di Premi Nobel e infine museo provinciale. Un lavoro monumentale, come monumentali sono molte piante che crescono nel giardino e le statue che lo abbelliscono, tra cui La Clemenza di Tito, capolavoro neoclassico che lo scultore Giovanni Battista Comolli ha realizzato poco prima della sua morte nel 1830, una delle sculture cultoree più famose e instragrammate. I lavori, cominciati nel 2022, sono stati portati a termine il mese scorso. Sono stati riscoperti tre ulivi vecchi di almeno 300 anni, gli ultimi superstiti dei molti ulivi che dal 1700 crescevano sulle sponde del Lario. È stato ricreato pure il giardino delle monache, in memoria delle religiose che in un tempo passato vivevano lì e coltivavano aloe, rinomata in tutto il circondario. E ancora: più agavi, la collezione di yucche, nuove specie, il Giardino degli sposi, l’eliminazione delle piante infestanti parapetti, corrimano, nuovi impianti di irrigazione e di illuminazione, per rendere tutto più bello. Daniele De Salvo