Il “figlio d’arte” assolto "Versione attendibile"

Bergamo, depositate le motivazioni del proscioglimento di Mattia Zambetti "La conversazione intercettata in auto non dà certezze che fece la rapina".

Il “figlio d’arte” assolto  "Versione attendibile"

Il “figlio d’arte” assolto "Versione attendibile"

"La conversazione captata nella Bmw di Zambetti e il suo contenuto che gli stessi inquirenti hanno definito come mero spunto investigativo, è l’unico elemento di accusa a carico di Zambetti. È vero che in alcuni stralci di quei colloqui si fa riferimento ai movimenti di qualcuno, ma l’interpretazione più verosimile che se ne può dare è quella fornita da Zambetti nelle spontanee dichiarazioni rese in udienza: l’imputato era a quel tempo coinvolto in condotte criminali, caratterizzate soprattutto da usure, non si può neppure escludere che l’imputato ed il suo interlocutore stessero programmando qualche rapina, ma non ai danni della famiglia Caldara, ma di qualche banca o esercizio commerciale". È uno dei passaggi delle motivazioni con cui il Tribunale collegiale ha assolto per non aver commesso il fatto Mattia Zambetti, 33 anni, figlio del "Ragno" Giovan Battista, pregiudicato di Solto Collina. E le intercettazioni hanno rappresentato "il cardine" dell’accusa con il pm Gianpiero Golluccio che aveva chiesto la condanna a 9 anni per Zambetti junior. Il processo è quello della rapina con sequestro nella villa, ad Albino, del commerciante di giocattoli Filippo Caldara, il 2 dicembre 2010. Tre banditi sorpresero la moglie, Lidia Bortolotti, incinta, mentre rientrava in auto col figlio di 18 mesi. Con pistole e passamontagna, insistettero, senza riuscirci, per farsi aprire la cassaforte e poi fuggirono con qualche gioiello e orologi. Zambetti in carcere per rapine e usura (dovrebbe tornare libero nel 2025) assistito dall’avvocato Turconi, aveva sostenuto la sua innocenza: "Credetemi, non sono io il colpevole". F.D.