
di Daniele De Salvo
Il traghetto di Leonardo è fermo all’attracco di Imbersago. Dopo sei secoli di onorato servizio, potrebbe restare in secca a lungo, fermo in rada. Anzi, probabilmente potrebbe non salpare più. L’ultimo “Caronte dell’Adda“, che per 12 anni ha accompagnato avanti e indietro migliaia di turisti tra la sponda del fiume lecchese e quella bergamasca di Villa d’Adda, a fine ottobre ha tirato i remi in barca.
"Preferisco concentrarmi su un’altra attività sul lago di Como, a Malgrate, dove gestisco un servizio di taxi boat con tipici taxi veneziani", racconta Ingrid Anghileri, 49 anni, l’ormai ex traghettatrice. Occorre quindi trovare un sostituto. "Pubblicheremo un avviso esplorativo per acquisire manifestazioni di interesse per gestire il traghetto", spiega il sindaco Fabio Vergani. Purtroppo non si tratta di un’impresa semplice, perché "l’Adda non è certo un fiume da trattare così in confidenza", come dice Renzo Tramaglino nel capitolo XVII de I promessi sposi, quello in cui Alessandro Manzoni racconta come l’abbia attraversata per scappare dal Ducato di Milano e rifugiarsi dal cugino Bortolo nella Bergamasca. E neppure il mestiere del “Caronte dell’Adda“ è da trattarsi così in confidenza.
Ci vuole intanto la patente nautica per svolgere un servizio di trasporto pubblico come lo è quello del traghetto di Imbersago; occorre poi pure prestanza fisica, perché condurre il traghetto, trainato dalla sola forza della corrente, richiede forza; e bisogna essere disposti a lavorare specialmente durante il sabato, la domenica, i giorni festivi e d’estate, quando gli altri riposano o sono in vacanza.
Soprattutto però si deve mettere in conto che spesso il traghetto non può navigare: o perché il livello del fiume è troppo basso, o per mancanza di corrente o perché l’Adda è in piena, ad esempio quando più a monte vengono aperte le paratie della diga di Olginate, oppure ancora perché magari scatta un lockdown da Covid: circostanze che ultimamente si sono verificate spesso, una dopo l’altra. "Sono stati davvero tre anni difficili", ammette Ingrid Anghileri ripensando appunto alle più recenti difficoltà che si sono presentate una di fila all’altra.
Secondo la tradizione il traghetto azionato soltanto dalla corrente del fiume Adda è stato inventato niente meno che da Leonardo da Vinci, sebbene probabilmente il Genio lo avrebbe unicamente perfezionato. Di certo invece il progetto originario risale ai tempi di Ludovico il Moro, a cavallo tra il Quattrocento e il Cinquecento. Di traghetti all’epoca ce n’erano diversi, quello di Imbersago è l’ultimo rimasto. L’imbarcazione attuale, varata nel 1994, è una copia originale realizzata dai maestri d’ascia veneziani. Quello precedente invece risaliva al 1972 e quello prima ancora addirittura alla Seconda guerra mondiale. Il natante appartiene al Comune di Imbersago, che si sobbarca quasi 15mila euro l’anno per tenerlo in funzione, nonostante sia Patrimonio dell’umanità. In attesa di un eventuale nuovo traghettatore, per ora deve restare fermo.