
Il regalo di Silvio Berlusconi ai meratesi è ancora impacchettato. Non è stato aperto al pubblico il bosco didattico urbano che l’ex premier azzurro, appena rieletto al Senato all’alba degli 86 anni, ha piantato attorno a un complesso residenziale di villette a schiera extra lusso che ha comperato a Merate. Il parco di circa 1.200 mq, con annessa scenografica fontana in marmo bianco di Carrara, è pronto da un paio d’anni, però continua ad essere cintato e interdetto a tutti. "Piccoli problemi burocratici che riguardano i proprietari – spiega e assicura il vicesindaco Giuseppe Procopio (foto), che si è occupato e sta seguendo in prima persona la questione -. Li risolveremo a breve".
Quanto "a breve" però non sa specificarlo. A sollevare la questione è stata Elena Calogero, presidente del Comitato Ambiente Merate, che ha protocollato in municipio un’istanza per conoscere i contorni e le tempistiche della vicenda. Sembra invece definitivamente tramontata l’ipotesi di intitolare il bosco didattico urbano a Rosa Bossi, la compianta mamma del patron del Monza, scomparsa nel 2008 a 97 anni, come chiesto dal figlio in cambio del giardino pubblico. "La questione era stata già congelata, l’avevo stralciata io", conferma il vicesindaco, che fronteggiò una levata di scudi quando aveva comunicato la richiesta. Il bosco didattico si trova al Vedù, in via Allende, a due passi dal centro, tra l’ottocentesca Villa Cornaggia nel cui parco c’è una secolare sequoia che detiene il record di circonferenza del tronco, la storica Cascina Vedù completamente rimessa a nuovo e la settecentesca Villa Subaglio. Lì Berlusconi, tramite l’immobiliare “Brianza Due“ di Segrate di cui è socio, ha rilevato e finito di costruire un quartiere di una dozzina di villette. D.D.S.