Il blitz alla Comerio nel ’44. Tutti gli operai deportati

Il raid la mattina del 10 gennaio: presi e rinchiusi nel campo di sterminio

Il blitz alla Comerio nel ’44. Tutti gli operai deportati

Il blitz alla Comerio nel ’44. Tutti gli operai deportati

Una data scolpita nella storia bustese del novecento: 10 gennaio 1944, 80 anni fa per la città la pagina più drammatica nella lotta di Liberazione dal nazifascismo. Quel giorno furono arrestati gli operai della Commissione interna della Ditta Ercole Comerio, condotti a San Vittore e poi deportati nel campo di sterminio di Mauthausen. La giornata di terrore cominciò al mattino con l’arrivo delle SS che presidiarono la fabbrica, tra le più importanti aziende meccaniche della zona. Era in atto uno sciopero, i nazisti minacciarono la decimazione se gli operai non tornavano ai loro posti. Cercarono i lavoratori i cui nomi erano nella lista, li scovarono e li misero al muro nel cortile insieme a Melchiorre Comerio, fratello del titolare. Le operazioni terminarono alle 17: dalla fabbrica furono prelevati Vittorio Arconti, Arturo Cucchetti, Ambrogio Gallazzi, Alvise Mazzon, Giacomo Biancini, Guglielmo Toia e Melchiorre Comerio. Gli operai furono portati nel carcere di San Vittore e successivamente deportati a Mauthausen, Comerio invece fu liberato dopo una settimana. Dal lager tornarono vivi Toia, Biancini e Mazzon che però morì poco dopo il rientro per le sofferenze patite nel campo di sterminio. Una lapide nel parco che sorge sull’area della storica fabbrica (da anni trasferita in un’altra sede, a Castellanza) ricorda i nomi degli operai della Comerio, i deportati e i partigiani, che persero la vita durante la Resistenza.

Ogni anno in città si fa memoria con la commemorazione ufficiale, organizzata dalle Rsu della Comerio Ercole Spa, dall’Associazione Noi della Comerio 1885, in collaborazione con le associazioni partigiane e l’amministrazione comunale, quest’anno si svolgerà sabato 20 gennaio. Dal mese di maggio 2023 ci sono sei "pietre d’inciampo" per ricordare gli operai che quel 10 gennaio 1944 furono arrestati e poi deportati, sono collocate in via Magenta all’ingresso del parco Comerio, incisi i loro nomi. Al sacrificio degli operai della Comerio è dedicato anche un quadro, opera realizzata anni fa dal pittore Carlo Farioli ed esposto ogni anno in occasione della commemorazione e della messa in suffragio nella chiesa parrocchiale di San Michele.

R.F.