DANIELE DE SALVO
Cronaca

I piccoli imprenditori vedono nero. Fatturato e produzioni sono in calo: "Condizionati dalla crisi tedesca"

Lecco, per il 45% delle aziende la diminuzione degli ordini renderà necessario il ricorso alla cassa integrazione

I piccoli imprenditori sono preoccupati per il calo degli ordini e del fatturato conseguenza della crisi economica che ha investito la Germania

I piccoli imprenditori sono preoccupati per il calo degli ordini e del fatturato conseguenza della crisi economica che ha investito la Germania

Allarme profondo rosso. Lo lanciano gli imprenditori delle piccole e medie imprese lecchesi, la spina dorsale dell’economia provinciale. Continuano a calare fatturato, produzione e ordini e loro sono obbligati a ridurre l’utilizzo degli impianti, gli investimenti e probabilmente anche il numero di dipendenti. Il 73% degli intervistati lamenta una picchiata della domanda a partire dal terzo trimestre di questo 2024, il 56% la contrazione del fatturato, il 60% della produzione, il 53% degli ordini. Un quadro da profonda depressione quello tracciato dagli associati e dai dirigenti di Confapi Lecco e Sondrio. A pesare soprattutto la crisi in Germania. La diminuzione del fatturato riguarda nel 65% dei caso mercato interno, nel 69% dei casi quello europeo nel 61% l’export nelle zone extra UE. Ne pagheranno le conseguenze non solo gli imprenditori, ma anche e soprattutto i loro dipendenti, perché il 45% ha anticipato a malincuore che dovranno ricorrere alla cassa integrazione, non assumeranno nuove persone e bloccheranno il turnover.

"È ormai evidente che il periodo negativo non si ferma, anzi sta peggiorando – commenta laconico Enrico Vavassori, presidente di Confapi Lecco Sondrio, che solo in provincia di Lecco conta circa 400 piccoli e medi imprenditori associati –. È una curva negativa che non inverte la rotta ed è causata principalmente dal calo di ordini importante. Il nostro territorio è storicamente un partner strategico e consolidato della Germania, ora i tedeschi sono in crisi e le conseguenze le subiamo anche noi. Si devono nuovi mercati con cui lavorare, ma non è per niente semplice".