I parcheggi riservati alla Canottieri Lecco sono abusivi

La scoperta del consigliere Corti. Il presidente Cariboni: "Non lo sapevo"

I parcheggi all'esterno della Canottieri Lecco

I parcheggi all'esterno della Canottieri Lecco

Parcheggi riservati abusivi sul lungolago di Lecco all’insaputa di tutti. Sono, o meglio erano, i due posti riservati ai lavoratori e ai soci della storica e gloriosa Canottieri Lecco fondata nel 1895. Non sapeva che non fossero in regola il presidente della società Marco Cariboni che ne ha installato i cartelli alla luce del sole, non lo sapevano gli amministratori locali presenti e passati, non lo sapevano nemmeno gli agenti della Polizia locale che non si sono accorti di nulla. L’unico a sospettarlo è stato il consigliere comunale della Lega Andrea Corti, che è anche vicepresidente del Consiglio comunale, che ne ha chiesto pubblicamente conto durante una delle ultime assise a Palazzo Bovara. In seguito al suo intervento sono scattate le verifiche e, sorpresa, si è scoperto che effettivamente quei posti riservati ad uso e consumo della Canottieri c’erano ma non esistevano, come dei parcheggi fantasma. L’altra mattina i cartelli sono stati così rimossi. "Se non avessi sollevato la questione nessuno se ne sarebbe accorto – commenta il consigliere leghista -. Ritengo tutto ciò molto grave! Spero che nessun altro abbia installato cartelli riservandosi posti auto e che questo sia l’unico caso in città".

"Avevamo concordato la soluzione durante la precedente consiliatura quando sono stati tolti gli spazi tra le righe bianche per alcuni interventi in zona – spiega il presidente della Canottieri -. Non me lo sono mica sognato io di svegliarmi una mattina e mettermi a installare cartelli senza permesso. Purtroppo sono stato ingenuo e mi sono fidato a non lasciare traccia scritta. Erano posti chiesti per chi lavora in Canottieri, certamente non per i 1.500 soci che di due parcheggi non sanno che farsene". Il caso dei "posteggi fantasma" sta tenendo banco in città, anche perché per parcheggiare lì tutti gli altri pagano. Marco Cariboni è inoltre intenzionato ad andare a fondo alla questione, perché di passare lui per "ladro di parcheggi" non ci sta.