Gratteri colpisce anche nel Lecchese

La 'ndrangheta ha infiltrato il Comune di Cerva, in provincia di Catanzaro, offrendo voti e sostegno elettorale in cambio di denaro e percentuali sui futuri appalti. 3 delle 52 misure cautelari sono state eseguite a Lecco.

LECCO

Voti e sostegno elettorale in cambio di denaro e percentuali sui futuri appalti comunali. Sarebbe stato un patto pre-elettorale il sistema utilizzato dalla ‘ndrangheta per infiltrarsi nel Comune di Cerva, poco più di mille abitanti in provincia di Catanzaro. Ma l’indagine, condotta dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, si è estesa ad altri ambiti e profili di reato, arrivando a coinvolgere anche Lecco, dove sono stati eseguiti 3 delle 52 misure cautelari dell’ordinanza eseguita all’alba di ieri in tutta Italia.

Il carcere è stato disposto per Claudio Gentile, 40 anni di Valmadrera e Danilo Monti 31 anni, già detenuto, mentre ai domiciliari è finita Giuseppina Trovato detta Giusy, 38 anni di Galbiate, nipote di Franco Coco Trovato e compagna di Monti. Le accuse, a vario titolo, per le persone coinvolte vanno dall’associazione per delinquere di tipo mafioso al traffico di sostanze stupefacenti. Vengono contestati anche i reati di estorsione, rapina, ricettazione, riciclaggio e intestazione fittizia di beni. A fare luce sulla pervasività di una ‘ndrangheta "spesso considerata di serie B", come ha detto il procuratore Gratteri, è stato l’omicidio del macellaio Francesco Rosso, di 35 anni, avvenuto nel 2015 a Simeri Mare, in Calabria.

Da quell’episodio, secondo i racconti dell’aspirante collaboratore di giustizia, Danilo Monti, poi ritornato sui suoi passi, si è risaliti alla cosca Carpinò, attiva tra Petronà e Cerva e con stabili ramificazioni nelle province di Lecco, Genova e Torino.

"Da quelle parti - ha ricordato Gratteri in conferenza stampa - è nato il boss Franco Coco Trovato, uno dei mafiosi più importanti nella storia della ‘ndrangheta, soprattutto in Lombardia, in particolare in provincia di Lecco, in grado di discutere alla pari con i De Stefano di Reggio Calabria o di avere rapporti diretti con i più importanti narcotrafficanti sudamericani".

In questo contesto sarebbe stata saldata l’intesa, risalente alle elezioni comunali a Cerva del 2017, quando Fabrizio Rizzuti, Raffaele Scalzi e Raffaele Borelli avevano presentato le loro candidature, il primo a sindaco e gli altri due a consiglieri, ottenendo l’elezione: secondo la Procura, si sarebbero rivolti, per ottenere voti, a Tommaso Scalzi, già condannato per associazione mafiosa e considerato vicino al boss Coco Trovato.

Red.Cro.