Giustizia riparativa, non solamente per i minori che delinquono

A Brescia, l'ufficio di mediazione penale gestisce casi di giustizia riparativa, come quello di una vittima di furto d'auto che ha chiesto all'autore del reato di prendere la licenza di terza media come "riparazione". La città continua la sua esperienza in questo ambito, coinvolgendo anche minori e adulti in percorsi di giustizia riparativa.

Giustizia riparativa, non solamente per i minori che delinquono

Giustizia riparativa, non solamente per i minori che delinquono

A volte bastano delle scuse, a volte si arriva all’accordo di non salutarsi più quando ci si incontra per strada. Poi ci sono i casi più particolari, come quello passato per l’ufficio di mediazione penale che si occupa di giustizia riparativa a Brescia (con capofila il Comune di Brescia, con Provincia di Brescia e Acb) che ha visto la vittima di un furto d’auto (anche percosso da un gruppo di persone) confrontarsi con uno degli autori di reato e che, al termine del confronto, gli ha chiesto di prendere la licenza di terza media, come “riparazione” simbolica del danno da lui subito. In attesa che il Ministero convochi la conferenza locale dove saranno dichiarati i Centri per la giustizia riparativa che potranno essere finanziati dal dicastero, Brescia prosegue la lunga esperienza in questo ambito, iniziata nel 2008 (in questi anni sono arrivati finanziamenti dalla Regione con bandi biennali).

Come spiegato da Silvia Bonizzoni (responsabile del Settore programmazione e progettazione sociale del Comune di Brescia), nella commissione consigliare Servizi alla Persona e Sanità in cui è intervenuto anche l’assessore competente Marco Fenaroli, dal 2008 son ostati 1046 i fascicoli di minori che hanno accettato di seguire percorsi di giustizia riparativa (da tutte le provincie dell’area distrettuale della Corte d’Appello); negli ultimi due o tre anni, si è aperta questa strada anche per gli adulti, per un totale di 32 fascicoli, di cui 18 da Brescia. T

ra i minori, uno degli ultimi ha visto il confronto tra un minorenne ed una 92enne che aveva subito il tentativo di scippo.

La donna era rimasta colpita soprattutto dalla propria incapacità di capire che il giovane aveva cattive intenzioni, ma parlando col ragazzo è emerso che questo era vittima di bullismo e che aveva provato a scipparla per poter essere accettato dal branco, pena subire nuovamente bullismo.

F.P.