Ghostbuster in Valsassina: cacciatore di spettri nella casa rossa

La celebre villa abbandonata di Cortenova torna teatro di ricerche sul paranormale

Il vecchio palazzo

Il vecchio palazzo

Cortenova (Lecco) - Uno spettro nella casa rossa di Cortenova. Lo avrebbe filmato Fabio Tavaglione, investigatore del paranormale di 32 anni di Milano. Durante un sopralluogo della villa dei fantasmi della Valsassina, il giovane “detective dell’incubo“, sostiene di avere immortalato uno spirito con le propria Sls camera, simile alla Kinect dell’Xbox ma molto più sofisticata. Lo avrebbe fotografato nella zona di quel che rimane di un vecchio pianoforte di cui durante alcuni notti si udirebbe il suono. Chi sia il fantasma non si sa, le elaborazioni grafiche hanno restituito come la figura di un bambino che balla.

«Ma si tratta di energia ed è quindi impossibile attribuire una forma o dei connotati a quando abbiamo riscontrato – spiega Fabio -. È però interessante che abbiamo rivelato la presenza nella zona del pianoforte, che è uno dei punti attrattivi della casa". Non è stato l’unico a riscontrare delle anomalie: con lui hanno evidenziato tracce soprannaturali pure gli operatori olistici della scuola Alma Matters di Milano che lo hanno accompagnato e le cui campane tibetane hanno cambiato improvvisamente suono. Già in passato Fabio aveva compiuto un’indagine nella villa abbandonata, registrato una voce elettronica incorporea. Le risultanze sono disponibili in rete sul suo canale Youtube che conta quasi 25mila iscritti. Per gli scettici tuttavia si tratta solo di suggestioni e leggende metropolitane prive di fondamento.

Villa De Vecchi è infatti semplicemente una villa costruita tra il 1854 e il ‘58 ormai dismessa dove non si sono mai verificati episodi particolari, tanto meno lutti, suicidi o delitti che possano giustificare infestazioni da horror. In molti vorrebbero anzi ristrutturare e riutilizzare l’immobile, che in passato era veramente splendida con le facciate rosse, il grande giardino all’italiana, lo stile liberty e gli arredamenti orientali ed esotici. Occorrono però milioni di euro che nessuno è disponibile a sborsare.