Fase 2, spostamenti per attività motoria: ordinanze di divieto illegittime

Il prefetto mette in guardia i sindaci della provincia di Lecco che lo hanno impedito. Chi è stato multato potrà fare ricorso

Lecchesi si godono il sole e l’aria aperta dopo due mesi di lockdown

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Lecco, 6 maggio 2020 - Non valgono nulla le ordinanze degli 84 sindaci lecchesi che vietano l’utilizzo di auto, moto e mezzi di trasporto pubblici per spostarsi altrove per svolgere attività motoria o addirittura proibiscono di mettere piede in assoluto in un paese se non sia abita lì come quella varata a Ballabio. Sono infatti in contrasto con quanto previsto dall’ultimo decreto ministeriale e dalle ultime disposizioni regionali sulla cosiddetta Fase 2, che invece consentono libertà di spostamento all’interno di tutta la Regione per praticare sport.

A mettere in guardia i primi cittadini è il prefetto di Lecco Michele Formiglio in persona, che l’altra sera ha inviato una nota riservata a tutti loro, ricordando in punta di diritto, con molto garbo e insieme estrema chiarezza, che possono adottare ordinanze a carattere esclusivamente locale e solo fino a quando "non intervengano i soggetti competenti", cioè lo Stato e la Regione. E ancora: "Il potere sindacale non ha spazi in presenza di una emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale in cui le circostanze richiedono un coordinamento ai livelli nazionale e regionale". "Le ordinanze contenenti disposizioni non in linea sono inefficaci", avvertono dal Palazzo di governo, senza che abbiamo voluto rilasciare dichiarazioni in merito.

Anche in provincia di Lecco, come nel resto della Lombardia, ci si può quindi spostare ovunque e con qualsiasi mezzo per una scarpinata in montagna, una corsa lungo l’Adda, qualche pagaiata a lago, una camminata in mezzo al verde del Barro e della Val Curone, un lancio di lenza in acqua, rispettando ovviamente il distanziamento sociale. In caso di multe basta presentare ricorso. "Vogliamo evitare che alcuni paesi siano invasi da troppe persone con il rischio di una nuova ondata di contagi", spiega però il presidente della Provincia Claudio Usuelli a nome di tutti i colleghi. Per ora quindi le ordinanze restano. Resta valido anche l'invito al limitare al massimo gli spostamenti, ad usare sempre la massima prudenza, indossare le mascherine e mantenere il distanziamento sociale, poiché l'emergenza sanitaria non è cessata e occorre non vanificare gli sforzi compiuti fin qui da tutti per contenere la pandemia di coronavirus.