Da simbolo dell’economia e dell’operosità brianzola a bomba ecologica e idrogeologica. È l’ex Segalini di Molteno, stabilimento dismesso da 15 anni, che a fine anno andrà all’asta. Il miglior offerente potrà aggiudicarsi i 43mila metri quadrati di comparto industriale a partire da 4,8 milioni. "La situazione attuale e il futuro dello stabilimento racchiudono importanti problematiche ambientali – mette in guardia Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente Ilaria Alpi –. Dal punto di vista ecologico, gli aspetti più importanti e urgenti sono soprattutto due: la contaminazione del terreno e il rischio alluvioni. Occorre una precisa caratterizzazione degli inquinanti nel sottosuolo, derivanti dalle sostanze chimiche utilizzate nelle lavorazioni pluridecennali. C’è poi il tema altrettanto importante della presenza di amianto nelle strutture dello stabilimento. Il secondo aspetto da considerare è legato al rischio alluvione". L’ex Segalini si trova sopra la confluenza tra i torrenti Bevera e Gandaloglio, che non hanno un’area dove esondare in caso di piene. D.D.S.
CronacaEx Segalini, sos inquinanti: "Terreni contaminati, rischio alluvioni"