
Una gara di enduro
Ello (Lecco), 2 agosto 2019 - Senza nemmeno saperlo né volerlo i motociclisti che nell’ultimo fine settimana hanno partecipato alla tappa lecchese del Campionato regionale lombardo di enduro classe major sui sentieri in mezzo ai boschi del Monte di Brianza a Ello potrebbero aver decretato la fine dei rari gamberi di fiumi autoctoni della specie Austropotamobius pallipes Lereboullet.
Lo denunciano gli attivisti dell’associazione ambientalista Monte di Brianza, che avevano avvisato per tempo che sarebbe stato meglio tenere lontano i centauri dal San Genesio. «Il percorso della gara ha interessato il guado in più punti del torrente Bevera – spiegano -. Centinaia di motociclisti hanno ripetuto per tre volte e mezzo il tracciato. È incomprensibile come sia stato possibile autorizzare la manifestazione poiché nel Bevera sono presenti i gamberi di fiume prossimi all’estinzione. La specie è un importante indicatore della qualità delle acque e dell’ambiente nel suo insieme, iscritta nella lista rossa redatta dai ricercatori dell’International union for conservation of nature and natural resources, dove è classificata come «endangered», cioè a rischio di estinzione proprio come i panda giganti». I piloti, arrivati da ogni parte della Lombardia, dove gli altri torrenti sono spesso infestati dal gambero rosso della Louisiana, portatore sano della temibile peste del gambero, attraversando la Bevera potrebbero aver trasmesso la terribile malattia ed sterminare così i gamberi di fiume locali.
«Avrebbero dovuto essere compiute importanti valutazioni ambientali e faunistiche prima di autorizzare una simile gara – proseguono gli ambientalisti -. Come è stato possibile tutto ciò, ma soprattutto perché? Il moto cross è un’attività vietata su sentieri ed in bosco, ma evidentemente il Monte di Brianza per alcuni deve continuare a svolgere quel ruolo di “terra di nessuno” per accogliere minoranze allontanate da altri luoghi». Dal canto suo il sindaco di Ello Elena Zambetti, ricordando che le autorizzazioni arrivano direttamente dal Pirellone e dalla Comunità montana e che alla gara hanno partecipato molti appassionati, auspica che in futuro venga magari convocato un tavolo di confronto tra i rappresentanti dei vari enti interessati e i volontari dell’associazione Monte di Brianza.