Edilizia, maxi frode con riciclaggio Tre arresti e sequestri per 163 milioni

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PALAZZOLO SULL’OGLIO (Brescia)

“Magliette”, “metri quadri”, “mattonelle”, “puntelli”, ma anche “un goccino d’olio”. Sono tutti termini del linguaggio “in codice” utilizzato, per fare riferimento al rientro di soldi illeciti in Italia anche attraverso spalloni dalla Croazia, da Francesco Romano Paris e altri indagati nell’inchiesta milanese, condotta dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza e coordinata dal pm Grazia Colacicco, su presunte maxi frodi nel settore dell’edilizia. Indagine, avviata per questo filone nel 2019, che ieri ha portato a 7 misure cautelari – una in carcere, due ai domiciliari e quattro con obbligo di dimora – e ad un sequestro da poco meno di 163 milioni di euro. Il quadro investigativo ipotizza un’associazione a delinquere finalizzata alla indebita compensazione di crediti tributari e previdenziali inesistenti, alla commissione di reati fiscali, alla bancarotta fraudolenta, al riciclaggio e all’auto-riciclaggio. Lo si legge nelle quasi 500 pagine dell’ordinanza firmata dal gip Stefania Pepe. "Il “Nino” deve caricare le mattonelle, dove le carica?", diceva, ad esempio, intercettato nel 2016 Paris, imprenditore bergamasco, amministratore di fatto, secondo l’accusa, di una serie di società e presunto capo dell’associazione per delinquere, finito in carcere. Le trasferte croate, come riassume il giudice, erano "finalizzate a far rientrare in Italia somme di denaro confluite su conti correnti accesi presso istituti bancari di quel Paese". Ai domiciliari è finito, tra gli altri, il fratello Gianpaolo Paris. Grazie a quel "conglomerato" di società che amministrava, Francesco Romano Paris, secondo il gip, sarebbe riuscito anche ad abbassare "i costi del lavoro". Sarebbe stato sempre lui a "organizzare le rimesse e coordinare tutte le operazioni". Ieri gli investigatori hanno sequestrato, tra l’altro, almeno altri 250mila euro in contanti nel corso di 45 perquisizioni a carico di 22 indagati. agli indagati, oltre a borse e orologi di lusso.

Le indagini sono iniziate nel 2016 e vedono in Palazzolo sull’Oglio uno dei luoghi salienti per raccogliere indizi e informazioni. Qui, il 24 gennaio 2017 furono sequestrati 777.000 euro nascosti nel vano motore di una vettura, risultati ritirati da una banca croata e fatti entrare illegalmente in Italia. Risultarono poi essere provento dell’attività di riciclaggio. In quel frangente, inoltre, uno degli indagati fu arrestato perché trovato in possesso di due pistole calibro 7,65 con matricole abrase.Milla Prandelli