Dopo secoli lo Stallazzo è a rischio: "Gli introiti sono crollati. Colpa di uno smottamento"

Paderno, passaggio sbarrato per il vecchio ricoveri per cavalli diventato ristoro. "Non riusciamo a reggere"

Dopo secoli lo Stallazzo è a rischio: "Gli introiti sono crollati. Colpa di uno smottamento"

Dopo secoli lo Stallazzo è a rischio: "Gli introiti sono crollati. Colpa di uno smottamento"

Lo Stallazzo di Paderno d’Adda era un’antica stazione di ricovero e ricambio per i cavalli che, dall’alzaia lungo l’Adda, trainavano controcorrente barconi e chiatte per risalire il Naviglio. Una volta dismesso il Naviglio, l’alzaia non è stata più percorsa da cavalli, ma da escursionisti e ciclisti e lo Stallazzo, da stazione per cavalli, è diventato un punto di ristoro lungo l’Adda. A causa di una frana che ha spazzato via l’accesso più veloce e agevole da sud, dopo secoli di storia lo Stallazzo rischia tuttavia di chiudere e quanti lì lavorano di perdere il posto. Per i due dipendenti della cooperativa sociale Solleva che lo gestiscono insieme a molti volontari, il presidente Luigi Gasparini ha annunciato la cassa integrazione, mentre i tre tirocinanti retribuiti probabilmente verranno lasciati a casa. Sono persone svantaggiate. "Sono purtroppo scelte obbligate – spiega il presidente della coop -. Da quando si è verificato lo smottamento e il passaggio è sbarrato, durante i week end abbiamo dimezzato gli introiti, che nei giorni feriali sono crollati del 70%. Non possiamo reggere". Per sgomberare e rispristinare l’alzaia sarà una corsa contro il tempo, che però al momento non è nemmeno ancora cominciata. Il primo sopralluogo dei tecnici di Regione Lombardia e del Consorzio Est Ticino Villoresi è in programma solo per mercoledì. Potrebbero volerci mesi per riaprire il camminamento. "Sono troppi, non riusciamo a resistere per così tanto tempo", avverte tuttavia Luigi Gasparini. Per scongiurare un fallimento sociale prima ancora che economico, si stanno mobilitando in molti. L’onorevole Guida Pastorella l’altra sera ha depositato alla Camera un’interrogazione. Daniele De Salvo