Depuratore nel Chiese. Altra frenata

Depuratore  nel Chiese  Altra frenata

Depuratore nel Chiese Altra frenata

Un nuovo ‘scossone’ al progetto di depurazione della sponda bresciana del Garda che prevede i due impianti a Gavardo e Montichiari con scarico nel Chiese. Nella risposta scritta all’interrogazione presentata a gennaio dall’onorevole Cristina Almici, il ministro dell’Ambiente Gilberto Fratin ha spiegato che "se i motivi d’urgenza nella prosecuzione dell’iter verranno valutati tali da poter consentire la sospensione momentanea delle procedure di affidamento della progettazione dell’opera, sarà opportuno attendere l’acquisizione degli esiti dello studio che la Regione affiderà per le valutazioni sullo stato ecologico del corso fluviale". Un’indicazione che sospende la procedura di affidamento delle opere di Gavardo e Montichiari, già in stand by dopo le dimissioni del presidente di Acque Bresciane. "Il Ministro – ricorda Almici – nell’ultimo incontro espresse la volontà di fare un incontro con Lombardia e Veneto, per vedere se ci sono ancora i presupposti dell’accordo 2017. Se non dovesse esserci l’urgenza, vengono meno i presupposti per la nomina del Commissario e la decisione ritornerà alla Provincia".

Si potrebbe tornare all’opzione Esenta di Lonato, con possibilità di usare i canali esistenti per arrivare al Mincio, come era orientata la Provincia prima della nomina del commissario. "Come nel gioco del Monopoli si ritorna al via, al 2007 quando l’università di Brescia individuò in Lonato il sito ideale per l’unico depuratore del Garda - ricorda Filippo Grumi, comitato Gaia di Gavardo -. Quindici anni fa: chi è che ha perso tempo?". Secondo il sindaco di Montichiari, Marco Togni, "uno studio sul fiume andava fatto a priori e non solo per il Chiese ma anche per il Mincio". F.P.