REDAZIONE LECCO

Crescono i fallimenti, già 25 da inizio anno

Ricorrono a procedure concorsuali soprattutto artigiani e commercianti: chiusa sotto il peso dei debiti la storica Modeline di Lecco.

Crescono i fallimenti e il ricorso a procedure concorsuali. I giudici del tribunale di Lecco hanno decretato 25 fallimenti da inizio anno e, tenendo presente che per quasi tre mesi l’attività giudiziaria è stata ridotta causa emergenza sanitaria, i dati sono preoccupanti. Osservando le aziende dichiarate fallite dal tribunale di Lecco si scopre una situazione difficile tra artigiani e commercianti. "Non siamo più di fronte a crisi che si trascinano da anni e che - per mancanza di liquidità - vengono dichiarate fallite, ma di piccole realtà, vero tessuto economico del Lecchese", commentano gli operatori.

Negli scorsi anni sono state dichiarate fallite la Tipes di Olgiate, Maggi Group di Olginate e la Filca casa che hanno fatto tanto rumore. Quest’anno si tratta di realtà minori, alcune presenti sul territorio da alcuni decenni. Il primo fallimento del 2020 risale al 13 gennaio ed è l’impresa edile Redaelli di Galbiate, con provvedimento del giudice Edmondo Tota che ha fissato l’udienza dei creditori a inizio ottobre, l’ultimo in ordine di tempo, lo scorso 6 luglio, è stato il fallimento della Modeline di Lecco, con decreto del giudice Dario Colasanti. La Modeline era un’istituzione per il capoluogo lecchese, con un’attività iniziata più di 60 anni fa. Nel corso degli anni aveva conquistato la fiducia dei lecchesi e il titolare aveva vinto un premio nazionale come “miglior coiffeur femminile“. Sotto il peso della crisi Modeline ha chiuso e i creditori hanno chiesto e ottenuto dal tribunale il fallimento. Tra le altre aziende dichiarate fallite nel corso degli ultimi mesi si scorgono la Viteria Monte Marenzo e la Edilimpianti.

"Siamo in una fase complessa - afferma Diego Riva, segretario generale della Cgil di Lecco - e i prossimi mesi saranno ancora più delicati: ci sono segnali negativi, però con le risorse che avremo a disposizione dobbiamo avere delle idee chiare e soprattutto progetti industriali mirati per ripartire". "Il primo passo - aggiunge Riva - è la tutela delle attività produttive e di chi vi lavora e noi siamo pronti a sostenere tutte le iniziative".

Gli effetti della crisi economica del 2008 si era fatta sentire nel lecchese tra il 2012 e il 2015, con la punta massima di fallimenti nel 2013 (100) e l’anno dopo con 93. Ora - le forze economico-sociali - si apprestano a fronteggiare l’effetto dell’emergenza coronavirus che si farà sentire soprattutto in autunno.

Angelo Panzeri