
La consegna degli Ambrogini d'oro a Milano
Cortenova (Lecco), 7 dicembre 2019 – Al sacerdote valsassinese don Luigi Melesi, scomparso il 10 luglio 2018 all'età di 85 anni, è stato assegnato quest'oggi l'Ambrogino d'oro alla memoria. La massima onorificenza della Medaglia d'oro alla memoria del Comune di Milano in occasione della festa patronale di Sant'Ambrogio, gli è stata conferita postuma dal sindaco Giuseppe Sala durante la cerimonia che si è svolta al Teatro Dal Verme.
Don Luigi Melesi era originario di Cortenova, dove è nato il 4 gennaio 1933. Dopo essere stato ordinato sacerdote salesiano nel 1960 come primo incarico per 7 anni è stato insegnante del centro San Domenico Savio di Arese, che prima era un carcere minorile. Nel 1967 ha guidato il suo primo gruppo di 25 giovani in Brasile, istituendo, insieme a don Ugo De Censi e a don Bruno Ravasio, l’Operazione Mato Grosso. Poi è stato direttore della Casa salesiana di Darfo, provincia di Brescia, mentre nel 1970 è tornato ad Arese come direttore dei ragazzi inviati al centro salesiano dai giudici dei tribunali minorili di tutta Italia. Proprio per l'esperienza che ha maturato con loro l'allora arcivescovo di Milano cardinale Giovanni Colombo lo ha scelto come cappellano colaboratore nel carcere di San Vittore di Milano, dove è rimasto a svolgere il suo ministero per trent'anni dal 1978 al 2008, tanto da essere soprannominato “prete da galera”
E' stato anche uno dei più stretti, fidati e stimati collaboratori del cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo metropolita della diocesi ambrosiana dal 1979 al 2002. E' strato lui a convincere i brigatisti rossi, al termine di una sua lunga mediazione, a consegnare le armi in arcivescovado il 13 giugno del 1984 proprio nelle mani di Carlo Maria Martini. Nel 2013 gli è stata consegnata la laurea Honoris causa in Scienze della comunicazione sociale della Università Pontificia Salesiana di Roma. Il religioso è morto all'ospedale Alessandro Manzoni di Lecco. Il suo funerale è stato celebrato nella chiesa di Sant’Agostino a Milano, ma il suo feretro è stato poi portato nella sua Cortenova, dove è stato sepoloto.. La salma verrà poi portata a Cortenova, il paese natale in provincia di Lecco: alle 15.30 si svolgerà una seconda cerimonia, seguita dall’inumazione.
"Prete salesiano, educatore per vocazione, non si rassegnò mai a considerare irrecuperabile neppure il peggiore dei delinquenti - si legge nel messaggio di cordoglio pubblicato in occasione della sua morte sul sito internet della Chisa di Milano -. Svolse il suo ministero prima tra i ragazzi del riformatorio ''Ferrante Aporti'' di Torino, poi presso la casa di rieducazione di Arese. Nel 1978 varcò la soglia di San Vittore occupandosi degli adulti. Nel suo lungo servizio dietro le sbarre ha conosciuto brigatisti, rapinatori, assassini, malavitosi, ma anche tanta gente semplice, in carcere per reati comuni . Il suo stile era quello di non mettere mai al centro il reato, ma la persona”.