DANIELE DE SALVO
Cronaca

Corenno perde la bandiera rossa dei Borghi più belli d’Italia conquistata a Natale. Cosa è successo

Un gruppo di cittadini presenta un ricorso contro il riconoscimento: “Illegittimo il ticket d’ingresso”. L’associazione che aveva assegnato il vessillo prende atto e lo ammaina. Il sindaco: “Si scippa una grande occasione”

Il borgo di Corenno Plinio (Cardini)

Il borgo di Corenno Plinio (Cardini)

Dervio, 13 gennaio 2024 – Sul pennone di Corenno Plinio non sventola più la bandiera rossa dei Borghi più belli d’Italia. Umberto Forte, direttore dell’Associazione dei Borghi che riunisce i rappresentanti della Consulta del Turismo dei Comuni italiani, ha suo malgrado dovuto ordinare di ammainare il vessillo che aveva consegnato solo prima di Natale.

Alcuni cittadini hanno presentato ricorso contro il riconoscimento al borgo dei mille scalini scavati nella roccia che si affaccia sul lago di Como, perché per visitare la frazione occorre pagare un ticket di ingresso, una circostanza a cui dall’Amministrazione di Dervio non avrebbero dato adeguato rilievo nell’avviare la pratica per l’ammissione tra l’élite dei 400 paesi italiani più belli della Penisola. A chiedere l’ammainabandiera sono stati Gabriella Friso, Luigi Giordano, Davide Mevi, Alessandro De Toni e Andrea Anselmi.

"La lettera dei cinque cittadini cita con una certa competenza tanti problemi legati all’introduzione del ticket – spiega l‘ex primo cittadino e attuale consigliere di opposizione Davide Vassena –  Quando i rappresentanti dell’Associazione dei Borghi d’Italia hanno ricevuto la loro lettera hanno confrontato le articolate contestazioni mosse sul ticket con le generiche rassicurazioni ricevute dal sindaco, probabilmente si saranno sentiti presi in giro, perché tutti i rilievi citati non erano stati evidentemente spiegati prima".

"I firmatari del ricorso chiedono di escludere Corenno dai Borghi più belli d’Italia, perché considerano il contributo di ingresso illegittimo – conferma dal canto suo amareggiato il sindaco Stefano Cassinelli  – Di fatto il ticket è invece legittimo. Mi rammarica che alcune persone, prive di qualunque rappresentanza elettiva o altro, nella foga di distruggere i successi per il paese, decidano di presentare un ricorso che potrebbe scippare una grande occasione turistica per il territorio e il futuro di Dervio".

Solo quest’anno solo stati oltre 10mila i visitatori che hanno pagato il contributo intero di 4 ore o ridotto di tre per ammirare Corenno, percorrere le sue scalette, vedere la chiesa di San Tommaso di Canterbury che risale almeno al XIII secolo, la darsena, la fontana e il lavatoio pubblico e le altre bellezze e peculiarità del borgo.