Aveva spiegato sui social come eludere i controlli anti-Covid, ora dovrà difendersi in un’aula del tribunale di Lecco. Il sindaco di Merate, Massimo Augusto Panzeri, in quota Lega nella coalizione che guida il Comune della Brianza, sarà giudicato il prossimo 8 novembre e, alla notizia del rinvio a giudizio, il primo cittadino ha dichiarato: "Affronterò il giudizio convinto delle buona fede delle mie azioni. Nel frattempo continuo a lavorare più che mai determinato per Merate".
I fatti hanno origine in un messaggio social dello scorso maggio durante la fase di duro lockdown: in una delle dirette Facebook dove il primo cittadino aggiornava sulla situazione dell’emergenza coronavirus e faceva il punto sulla situazione in Brianza, aveva risposto a una domanda di una cittadina come aggirare le norme anti-contagio e cosa rispondere in caso di controlli per evitare multe o denunce. "Se la fermano – aveva consigliato il sindaco di Merate a chi gli chiedeva se poteva fare un giro in auto - dica che sta andando a trovare un parente o un amico, oppure dica che sta andando a fare la spesa. Ci sono tanti modi per ‘’aggirare’’ tra virgolette queste norme, visto che è impossibile controllare in modo puntuale...". La Procura di Lecco, con il sostituto procuratore Andrea Figoni, ha subito aperto un fascicolo con le indagini affidate alla Digos e – dopo aver raccolto una serie di elementi – è stata avanzata la richiesta di rinvio a giudizio. Ieri – assistito dall’avvocato Elena Barra – la richiesta della Procura è stata discussa davanti al giudice delle udienze preliminari, Salvatore Catalano. Non è stato scelto un rito alternativo e il giudice Catalano ha rinviato a giudizio il primo cittadino di Merate, che tra l’altro all’inizio del lockdown aveva partecipato con tanto di fascia tricolore all’inaugurazione di un supermercato. Il processo prenderà avvio il prossimo 8 novembre: Massimo Augusto Panzeri dovrà rispondere di "istigazione alla violazione di norme". Angelo Panzeri