Colico, la Torre di Fontanedo: gioiello da scoprire

Dopo il restauro, la fortificazione riapre al pubblico, visite nei weekend: gratis per i residenti

Visite alla Torre

Visite alla Torre

Colico (Lecco), 7 giugno 2019 -  La Torre di Fontanedo di Colico riapre i battenti. Non per consentire come per la sua funzione originaria di avvisare in lontananza possibili invasori via lago o via terra, ma per permettere a residenti, turisti e villeggianti di passaggio di ammirare uno splendido panorama e di conoscere un gioiello di architettura e storia. A spalancare le porte della fortificazione medioevale sono gli esperti del Museo della Guerra bianca in Adamello, che già gestiscono Forte Montecchio Nord e Forte Fuentes, a cui si affida il sindaco Monica Gilardi per accogliere i visitatori ogni fine settimana fino al 4 novembre.

Chi abita a Colico non pagano, per tutti gli altri il biglietto di ingresso è di 3 euro per gli adulti, 2 per i ragazzi dai 6 ai 14 anni. Un'anteprima della riapertura della Torre di Fontanedo la si è avuta domenica scorsa in occasione della Festa della Repubblica, con gli artisti del gruppo musicale Birkin Tree, il più importante complesso Irish italiano, i rievocatori della Pro loco Colico presieduta da Tullio Cristini in splendidi costumi d'epoca cuciti a mano uno per uno dalle sarte della compagnia di rievocazione «La corte del Drago» e il presidenti del Museo della Guerra bianca Walter Belotti. «Siamo lieti e onorati di poter prendere in carico questa altra stella» del firmamento del Lario – spiega quest'ultimo -. Dopo Forte Montecchio e Fuentes ed oltre alla Mina di Verceia in Valtellina gestiamo adesso un altro gioielli del turismo storico culturale del Lecchese. Ringrazio gli amministratori comunali, i funzionari di Regione Lombardia e di Fondazione Cariplo e tutti i volontari che hanno contribuito a rendere questo restauro e di questa apertura un’occasione di rilancio del turismo e della conoscenza storica dei luoghi lombardi». «La Torre di Fontanedo, alta 15 metri, è stata eretta nel 1357 per essere poi riqualificata durante il periodo della dominazione spagnola, restando attiva fino al XVIII secolo nell'ambito del complesso difensivo di Fuentes», spiega il direttore responsabile e neo sindaco di Dervio Stefano Cassinelli.