
Un fermo immagine in occasione di uno dei tanti arresti in flagranza compiuti nell’autunno del 2015 (Cardini)
Lecco, 18 marzo 2017 - Secondo gli investigatori delle Fiamme gialle di Lecco l’imprenditore della pizza d’asporto Aldo Conti di Barlassina e il suo genero albanese Vladimir Cara avrebbero inondato di cocaina tutto il nord Italia. I finanzieri hanno sequestrato tra il 2014 e il 2015 almeno un quintale di polvere bianca purissima, dal valore al dettaglio di oltre 20 milioni di euro, importata dal Sudamerica sino in Spagna e Olanda e poi da qui in Sicilia e in Calabria e infine direttamente nelle piazze di Lecco, Milano, Monza, Como, Modena e Torino.
Si tratterebbe di persone pericolose, armate sino ai denti, con pistole semiautomatiche con tanto di silenziatori, trovate in possesso di un vero e proprio arsenale. Gente pronta a tutto insomma, anche ad utilizzare i bambini come scudi umani e a nascondere la droga nelle carrozzine dei neonati, persino dei nipotini, come testimoniato da alcune riprese effettuate di nascosto durante le indagini davanti al bar Moquito di Barlassina, Non solo: il giorno seguente alla retata che nell’ottobre di due anni fa è costato l’arresto a 24 affiliati dell’organizzazione criminale composta da mafiosi, 'ndranghetisti e balcanici, sarebbero riusciti lo stesso a piazzare una bomba davanti al bar brianzolo trasformato in roccaforte e centrale dello spaccio. Un segnale di avvertimento forse a investigatori e magistrati, con il rischio tra l’altro o forse la precisa volontà di ferire pure gli alunni delle elementari che si trova proprio dall’altra parte della strada rispetto al Moquito. Investigatori e inquirenti tuttavia non si sono certo lasciati intimorire, anzi, con il sequestro del tesoro del capofamiglia hanno assestato un altro colpo all’intero gruppo della nuova “Pizza connection”.