Cinquanta telecamere, un altro “grande fratello“

Anche il Meratese sarà sorvegliato dalla tecnologia in grado di “indagare“ sui veicoli in transito

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Il maxi sistema di videosorveglianza del Meratese sta per vedere la luce. Sarà composto da 50 telecamere intelligenti installate in 15 paesi. La rete degli occhi elettronici costituirà una sorta di cortina per monitorare tutti i varchi di ingresso e uscita del territorio: lo svincolo della tangenziale Est a Lomagna, il ponte di Paderno, quello di Brivio, l’ex Statale 36, la Lecco – Bergamo, la Briantea Como – Bergamo, la Sp 54. I dispositivi saranno inoltre collegati alla centrale operativa di Lecco e quindi al Scntt, che è il Sistema centrale nazionale targhe e transiti di Napoli e con il Cen, il Centro elettronico della Polizia di Stato. In pratica ogni veicolo che transita nel Meratese potrà essere tracciato e monitorato e scatteranno allerte automatiche se si tratta di mezzi rubati o da ricercare. È stato un parto lungo e travagliato: il progetto risale al 2017. A ripercorrere la lunga gestazione e annunciare la nascita del maxi sistema di videosorveglianza comune di Airuno, Brivio, Calco, Cernusco Lombardone, Imbersago, La Valletta Brianza, Lomagna, Merate, Montevecchia, Olgiate Molgora, Osnago, Paderno d’Adda, Robbiate, Rovagnate e Verderio, è stato l’altra sera in Consiglio comunale il sindaco di Osnago Paolo Brivio. "Le opere civili sono state realizzate, è in corso il collegamento ai contatori e presto verranno installate le telecamere – ha annunciato -. Si sta perfezionando l’accordo per la centralizzazione dell’impianto". È un progetto da quasi mezzo milione di euro. A fermarlo sono stati i vertici di una società esclusa dall’appalto perché avevano presentato uno sconto ritenuto eccessivo e fuori mercato. Per questo hanno presentato ricorso ai giudici del Tar di Milano, ricorso che hanno vinto.

D.D.S.