"Non una battaglia per la vittoria, ma per la vita". Lo è stata la battaglia di Nikolajewka, il grande ripiegamento dal fronte del Don in Russia combattuto il 26 gennaio 1943, costato 3mila soldati morti, feriti e prigionieri. Ieri Colico si è vestita di Tricolore per celebrare l’80esimo anniversario della battaglia di Nikolajewka e la prima Giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli Alpini. Vi hanno partecipato centinaia di Penne nere, tra cui i militari del V Alpini con il comandante colonnello Massimiliano Cigolini e la Fanfara di Asso. "Il sacrificio di tanti alpini ha consentito ad altri soldati di tornare a casa – le parole di Stefano Foschini, presidente dell’Ana dell’Alto Lario – Nikolajewka è stata una battaglia per la sopravvivenza".  "Commemoriamo la battaglia di un conflitto senza senso e ricordiamo la salvezza che pochi riuscirono a raggiungere – ha ribadito il sindaco Monica Gilardi – In quei giorni è emerso il cuore generoso degli alpini, che sono un corpo di pace. Il loro sacrificio ha contribuito a diffondere il rifiuto della violenza che continua a essere ribadito oggi".  Daniele De Salvo

Cronaca

colico (Lecco)



"Non una battaglia per la vittoria, ma per la vita". Lo è stata la battaglia di Nikolajewka, il grande ripiegamento dal fronte del Don in Russia combattuto il 26 gennaio 1943, costato 3mila soldati morti, feriti e prigionieri. Ieri Colico si è vestita di Tricolore per celebrare l’80esimo anniversario della battaglia di Nikolajewka e la prima Giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli Alpini. Vi hanno partecipato centinaia di Penne nere, tra cui i militari del V Alpini con il comandante colonnello Massimiliano Cigolini e la Fanfara di Asso. "Il sacrificio di tanti alpini ha consentito ad altri soldati di tornare a casa – le parole di Stefano Foschini, presidente dell’Ana dell’Alto Lario – Nikolajewka è stata una battaglia per la sopravvivenza". 
"Commemoriamo la battaglia di un conflitto senza senso e ricordiamo la salvezza che pochi riuscirono a raggiungere – ha ribadito il sindaco Monica Gilardi – In quei giorni è emerso il cuore generoso degli alpini, che sono un corpo di pace. Il loro sacrificio ha contribuito a diffondere il rifiuto della violenza che continua a essere ribadito oggi". 
Daniele De Salvo

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