DANIELE DE SALVO
Cronaca

Catalogo delle donne single: "Ci uniamo contro Facebook"

Lecco, istanza al garante della Privacy e causa collettiva

Catalogo delle donne single (da Facebook)

Lecco, 11 giugno 2017 - La loro immagine, le loro generalità, la loro situazione sentimentale, il loro profilo social sono stati gettati in pasto alla rete senza che nessuno si degnasse di chiederne il permesso, tanto meno di avvertirle. Nomi, cognomi, fotografie di 1.218 donne single di Lecco, tra cui alcune minorenni e addirittura almeno un paio di ragazzine quattordicenni, a maggio sono stati utilizzati per realizzare un catalogo da vendere on line a uomini in cerca di avventure. Il tutto all’insaputa delle dirette interessate. Dopo le reazioni e la polemica che ne seguì, la pubblicazione è stata ufficialmente ritirata dal commercio, ma in realtà continua a circolare.

Grazie alle donne single del catalogo, però, tutto ciò presto non sarà più possibile: insieme al consigliere provinciale alle Pari opportunità, Adriana Ventura, hanno infatti chiesto al Garante per la protezione dei dati personali di imporre a Mark Zuckerberg di modificare le impostazioni della privacy di Facebook. «Vogliamo che di default il profilo di un utente dei social network sia visibile solo ai propri contatti e non a sconosciuti e che nemmeno venga indicizzato su Google e sugli altri motori di ricerca, che è esattamente il contrario di quanto accade oggi – spiega Adriana Ventura – Internet non può restare terra di nessuno e non è giusto che chi lo frequenta diventi preda di malintenzionati e lucratori».

L’istanza è già stata inoltrata al presidente dell’authority, Antonello Soro, che ha immediatamente avviato una procedura di verifica. «A breve lanceremo anche una petizione web per chiedere l’istituzione di un organismo di controllo europeo, per scongiurare che si ripeta quanto accaduto a Lecco e, purtroppo, ci risulta anche in altre realtà». Intanto sedici ragazze, giovani e meno giovani, hanno denunciato il 49enne di Valmadrera Antonio Nicola Marongelli, ideatore e autore dell’ebook sotto accusa e indagato dal procuratore capo Antonio Angelo Chiappani e dal sostituto Silvia Zannini. Altre 25 hanno annunciato che agiranno nello stesso modo e probabilmente altre ancora le imiteranno. Per la loro battaglia legale si sono affidate all’avvocato 39enne Marisa Marraffino di Milano, esperta in casi giudiziari legati alla tutela all’immagine di aziende e privati. A contattarla è stata sempre Adriana Ventura, che ha organizzato un incontro tra la professionista e tutte le interessate: lo scopo è quello di promuovere un’azione legale collettiva destinata a fare scuola in Italia e probabilmente cambiare le regole di internet. La consigliera provinciale alle Pari opportunità ha anche annunciato che, se possibile, si costituirà parte civile in veste di politica di Villa Locatelli, e anche questa un’azione che pare non abbia precedenti, almeno in casi simili.