Cappelletta del soldato, libro di storia salvato da Anpi

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La cappelletta del soldato di Parlasco è come un libro di storia sulla Seconda guerra mondiale. Le “pagine“ affrescate sulle campagne di Albania, Grecia e RussIa, l’armistizio dell’8 settembre 1943, i lager nazisti, il maresciallo d’Italia Pietro Badoglio, la Resistenza, i partigiani della 55ª brigata Fratelli Rosselli e infine sulla Liberazione, erano però ormai “ingiallite“ dal tempo e si “leggevano“ a fatica.

A salvare dall’oblio il raro esempio di memoria storica e devozione, ci hanno pensato alcuni volontari dell’Anpi della Valsassina, terra che ha innaffiato il fiore della libertà con il sangue di oltre cinquanta partigiani uccisi e le lacrime di più di 400 internati deportati. La cerimonia di inaugurazione della cappelletta restaurata, realizzata nel 1953 da 18 amici tra cui due reduci partigiani e due internati, si è svolta ieri, presenti i sindaci del territorio, il parroco della Comunità pastorale della Madonna della neve, i discendenti dei 18 amici e di molti valligiani, accolti dall’ex presidente di Anpi della Valsassina Augusto Giuseppe Amanti, a cui si deve l’idea del restauro, e dal suo successore Angelo Pavoni. La cerimonia di Parlasco è stata uno dei molti momenti in provincia di Lecco dedicati al 25 Aprile, la cui celebrazione provinciale ufficiale si è svolta a Lecco. "Mi colpisce la bellezza di questi luoghi – ha detto il prefetto Sergio Pomponio –. Mi ricorda la frase del principe Myškin in “L’idiota“ di Dostoevskij: “La bellezza salverà il mondo“".Daniele De Salvo