REDAZIONE LECCO

Racket capolarato nel delivery: a Lecco due rider su nove sono vittime di sfruttamento

Maxi operazione sul lago e in tutta Italia dei carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro

Racket capolarato nel delivery: a Lecco due rider su nove sono vittime di sfruttamento

Lecco, 26 marzo 2023 – Capolarato dei rider del delivery a domicilio in riva al lago. I carabinieri a Lecco hanno individuato due rider delle consegne di pizze e cibo al lavoro con l'account non loro. Si tratta di due stranieri. L'account è l'identificativo digitale di ogni fattorino e proprio come una sorta di documento identificativo elettronico non può essere ceduto, perché serve anche per certificare la regolarità del contratto di lavoro e il rispetto delle normative di sicurezza.

Se i due abbiano ottenuto l'account gratuitamente da qualche connazionale oppure, come si sospetta, abbiano dovuto pagare una vero e proprio pizzo, al momento non si sa. Di certo è una pratica proibita. Per questo i carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Lecco stanno svolgendo indagini. Accertamenti analoghi sono scattati in tutta Italia, in tutte le province e in tutti i capoluoghi. Alla maxi operazione, oltre a 845 militari di 101 Nuclei di Ispettorato del Lavoro, di 5 Nuclei operativi e dei diversi reparti territoriali, hanno collaborato pure 137 agenti di Polizie locali di diverse città. Sono stati individuati 115 hot spot, cioè i posti dove si ritrovano i rider per ricevere gli ordini. Sono stati inoltre identificati 1.609 rider e controllati appunto i loro account: a Milano su 823, 92, cioè l'11%, avevano account di altri; a Lecco 2 su 9, quasi il 25%. L’ipotesi di reato è quella di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, cioè di capolarato. È stato fermato anche un ragazzino minorenne. Sono stati tolti inoltre dalla circolazione 22 bici elettriche e monopattini taroccati per andare più veloci. I controlli a tappeto sono l’evoluzione delle verifiche scattate per la prima volta a Milano nel settembre 2019 dopo una serie di incidenti stradali di rider, alcuni purtroppo mortali. Hanno permesso di scoprire un mondo sommerso senza regole né garanzie, ma soprattutto di regolarizzare 60mila rider.

Inizialmente la cessione di account era considerata normale o comunque un fenomeno fisiologico: i riders che non potevano lavorare per vari motivi lo prestavano ad altri di loro scelta per non perdere il login e soprattutto punteggio nel ranking delle performance. Con la pandemia però è cambiato tutto per il il boom del delivery e dei rider. I gestori delle piattaforme di App Delivery hanno infatti iniziato a reclutare online o nuovi rider. È cominciato pure il racket degli account, spesso registrati in blocco sulle piattaforme da sfruttatori che utilizzano di documenti falsi, per poi cederli ai fattorini che materialmente effettuano le consegne, in cambio di una percentuale degli incassi.