Botte alla compagna . Il marito violento resta in cella al Bassone

Como, accusato dalla moglie anche di abusi sessuali

Botte alla compagna . Il marito violento  resta in cella al Bassone

Botte alla compagna . Il marito violento resta in cella al Bassone

Maltrattamenti, lesioni, violenza sessuale nei confronti della moglie, resistenza a pubblico ufficiale a minacce alla sorella della vittima. Sono le accuse che tengono in carcere l’uomo di 34 anni di origine salvadoregna, arrestato sabato notte sera dalla Squadra Volante.

Ieri l’uomo è stato interrogato al Bassone dal Gip di Como Walter Lietti, che ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere, anche in considerazione della scelta dell’arrestato di avvalersi della facoltà di non rispondere, che non ha cambiato il quadro di accuse ricostruite nelle ultime ore, dopo aver ascoltato la moglie, la cognata e la suocere.

Erano tutta a cena insieme, in una abitazione di Camerlata, assieme al trentaquattrenne e ai rispettivi figli.

Secondo le donne, lui aveva bevuto e ha iniziato ad avere atteggiamenti aggressivi e sopra le righe, accusando la moglie di una serie di presunte inadempienze che, secondo lui, erano dovute. La sorella è stata la prima a difenderla, aggredendo il cognato e graffiandolo in faccia. Da quel momento, soprattutto quando la cognata, il cognato e i figli sono andati via, la situazione è degenerata: è stata la madre della vittima a chiamare la polizia, indicando agli agenti la stanza in cui il genero stava ancora picchiando la donna. È stata trovata sanguinate, con il naso rotto e i capelli strappati a ciocche mentre la tratteneva per colpirla al volto. In casa con loro c’era anche la figlia di 7 anni. Durante la denuncia, la donna ha raccontato non solo delle aggressioni, ma anche di violenze sessuali che avrebbe subito durante la vita coniugale, finora mai emerse. Medicata al pronto soccorso, è stata dimessa con una prognosi di 40 giorni, dovuta soprattutto alla frattura del naso. Al momento l’uomo è detenuto, per le accuse in flagranza e per quanto emerso dalla denuncia fatta dalla moglie, in attesa di portare aventi ulteriori accertamenti di indagine.

Pa.Pi.