Botte alla compagna disabile. Il giudice lo manda a processo

Caslino d’Erba, a giudizio senza riti alternativi uomo di 53 anni

Vessazioni, insulti e denigrazioni gravissime commesse nei confronti della compagna convivente, affetta da una disabilità fisica conseguenza di una grave malattia. Condotte che hanno portato agli arresti domiciliari, nell’abitazione di un parente, un uomo di 53 anni di Caslino d’Erba, ora rinviato a giudizio con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. Fatti che sarebbero proseguiti per tre anni, dal 2020 allo scorso settembre, quando era stato arrestato, ma che lui nega: difeso dall’avvocato Maruska Gervasoni, ha deciso di andare a processo dibattimentale, fissato per il prossimo anno. Le accuse contro di lui parlano di sberle e percosse continue, anche in testa, oppure prendendola per il collo e immobilizzandola per poterle urlare contro senza che si allontanasse, insultandola con aggettivi che facevano riferimento alle sue condizioni fisiche, sulle quali infieriva costantemente. Spesso ubriaco, non aiutava la donna nelle sue difficoltà di deambulazione anche in casa, o quando aveva necessità di assistenza. L’uomo inoltre, avrebbe ulteriormente aggravato le condizioni igieniche della casa, sporcando deliberatamente. Infine, uno degli episodi più gravi che gli vengono contestati, è l’aver impedito alla donna di andare in bagno, immobilizzandola nonostante la necessità impellente, fino a umiliarla. I maltrattamenti contestati dalla Procura di Como sono aggravati dall’essere stati commessi nei confronti di una persona in condizioni di disabilità. L’uomo ha deciso di rinunciare a riti alternativi, per portare davanti ai giudici una diversa versione. Paola Pioppi