DANIELE DE SALVO
Cronaca

Invasione coleottero killer, il bostrico uccide gli abeti rossi sul Lario

Sui monti di Vendrogno un intero bosco sarà devastato per fare terra bruciata all’insetto che ha già devastato un’intera zona

L’area è da tempo monitorata per capire la “virulenza“ del bostrico tipografo (nel riquadro)

L’area è da tempo monitorata per capire la “virulenza“ del bostrico tipografo (nel riquadro)

Bellano (Lecco), 8 ,marzo 2024 – Bisogna abbattere un bosco di 2.500 abeti sul lago di Como e occorre farlo in fretta, per evitare che sia necessario tagliarne molti altri. È infestato da un coleottero, piccolissimo, ma capace di distruggere intere foreste: è il bostrico dell’abete.

Il bosco da radere al suolo è di 5 ettari. Cresce all’Alpe Tedoldo, a Vendrogno, frazione di Bellano, in Alto Lario, sulle pendici del Monte Basso. Si tratta di un sacrificio indispensabile, secondo gli esperti, per evitare che si ripeta quanto accaduto di recente nella zona di San Grato, sempre a Vendrogno, trasformata in un deserto di erba, oppure in ampie aree del Trentino e del Veneto, dove tra l’altro nell’ottobre 2018 un milione e mezzo di alberi sono stati spazzati via dalla tempesta Vaia.

Come agisce

A comunicare il drastico intervento è il sindaco del paese Antonio Rusconi: "Purtroppo numerosissime piante sono state attaccate da questo sgradito ospite che, scavando piccole gallerie sotto la corteccia, ne provoca la morte in brevissimo tempo – spiega il primo cittadino –. Stiamo monitorando la situazione da diversi mesi, impiegando apposite trappole con cui abbiamo effettivamente riscontrato la presenza di questo temibile coleottero. La situazione è davvero grave".

Parecchi alberi sono già morti e sono diventati anche pericolosi, perché possono schiantarsi al suolo in una zona molto frequentata da escursionisti e attraversata pure da una strada, mentre per gli abeti ancora vivi ma infestati dal bostrico non c’è comunque più alcuna speranza: il loro destino è comunque segnato. Agronomi e boscaioli del Consorzio forestale lecchese si sono subito messi all’opera in questi giorni armati di motoseghe per disboscare l’area contaminata, bloccando così la rapida avanzata dell’insetto, condannandolo di fatto ad estinguersi per fame perché il suo unico nutrimento sono le cortecce degli abeti rossi. "L’intervento stravolgerà completamente l’ambiente della pecceta", e quindi di una parte del pendio che volge sul lago di Como, ammette il sindaco. Che però garantisce che ogni albero abbattuto sarà sostituito: "Pianteremo un altro bosco – promette – sebbene non di abeti, sarà più resistente e crescerà più in fretta".