
Il cantiere a Vercurago per la variante di San Girolamo tra Calolzio e Lecco
Calolziocorte (Lecco) – Espropri, sgomberi coatti, case e edifici da abbattere. I cittadini di Calolziocorte rischiano di pagare con gli interessi il conto già salato per terminare la costruzione della nuova Lecco-Bergamo, una delle arterie stradali delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina, che però non sarà inaugurata prima dell’inizio e nemmeno della fine dei prossimi Giochi a cinque cerchi, in programma pure in Valtellina.
Oltre al traffico e ad almeno 5 anni di lavori sotto casa, il sindaco Marco Ghezzi svela che, per scavare il tunnel di San Girolamo e completare tra i 2,5 e i 3 chilometri di tracciato per realizzare la variante Vercurago tra Calolzio e Lecco, i tecnici di Anas dovranno procedere ad espropri e demolire pure alcuni edifici, molti dei quali vuoti, ma non tutti. A seconda dell’ipotesi progettuale che sarà adottata tra le tre proposte, non si esclude inoltre il pericolo che alcuni immobili subiranno lesioni strutturali per gli scavi in profondità sotto il centro abitato.
"Tutte le soluzioni avranno un impatto elevato sulla vita quotidiana di cittadini e lavoratori, sebbene ognuna in misura e per aspetti diversi", ammette il primo cittadino, che l’altra sera ha convocato a rapporto i calolziesi per affrontare la questione in un’assemblea pubblica. In molti, dei non moltissimi presenti all’incontro, sostengono, come già palesato dagli abitanti del rione di Chiuso, che la spesa non valga l’impresa e bisognerebbe bloccare tutto, oppure almeno allungare il percorso fino alla frazione di Sala. Per tornare indietro ormai è troppo tardi: sono stati già spesi parecchi denari pubblici, è già stato perso molto tempo e in ballo ci sono ingenti risorse. La cifra prevista complessiva per arrivare al taglio del nastro tricolore si aggira infatti tra i 300 e i 350 milioni.
Dal canto suo il sindaco e tutti gli amministratori comunali assicurano che spingeranno il commissario governativo straordinario alle grandi opere olimpiche, Luigi Valerio Sant’Andrea, che è anche amministratore delegato di Infrastrutture Milano-Cortina 2026 spa, ad attuare l’intervento meno problematico e mettere ancora più soldi nel fondo per le compensazioni, in modo da risarcire dei disagi.