"Bergamo: Il centro città terra di nessuno, i residenti chiedono più controlli"



"Bergamo: Il centro città terra di nessuno, i residenti chiedono più controlli"

"Bergamo: Il centro città terra di nessuno, i residenti chiedono più controlli"

Un centro cittadino terra di nessuno, alla mercé di baby gang e spacciatori. È il desolante racconto fornito dai cittadini di Bergamo che giovedì sera hanno partecipato, nella sala Galmozzi di via Tasso, all’incontro con l’assessore alla Sicurezza Sergio Gandi e la comandante della polizia locale, Gabriella Messina.

Il summit, al termine del quale i residenti hanno chiesto maggiori controlli, era stato organizzato per discutere della sicurezza in città, dopo l’estate da bollino rosso caratterizzata da un’escalation di violenza giovanile in centro, dalla stazione ferroviaria ai Propilei di Porta Nuova, ma anche in altre aree come le Piscine Italcementi, il Luna Park della Celadina, il centro commerciale Oriocenter di Orio.

Tutti luoghi dove le baby gang hanno dato vita a violente risse tra bande rivali e aggressioni.

Molte le segnalazioni arrivate dai cittadini: dallo spaccio di via Paglia al degrado di via Bonomelli, il centro sta diventando terra di nessuno. L’assessore Gandi ha promesso l’intervento del Comune per cercare di migliorare la situazione e ha colto l’occasione per illustrare il lavoro svolto per la sicurezza.

"In piazzale Marconi – ha sottolineato – c’è l’unico presidio fisso interforze di polizia locale, polizia di stato e guardia di finanza. Stiamo lavorando in maniera trasversale tra più assessorati, dalla sicurezza alle politiche giovanili ai servizi sociali. In più abbiamo attivato il presidio nel weekend lungo l’asse Ferdinandeo come deterrente, con indagini della Questura per mappare il fenomeno attraverso telecamere e testimonianze. L’idea è anche di ampliare su scala provinciale il progetto di educazione giovanile Giovani Onde, coinvolgendo diverse realtà del territorio: direzione scolastica, università, diocesi, Ats, prefetto, Comune, forze dell’ordine. Con Giovani Onde si incontrano i ragazzi non in un’ottica repressiva ma per provare a raccoglierne storie, proposte e idee per aiutarli a metterle in campo".Michele Andreucci