REDAZIONE LECCO

Geologi cinesi alla scoperta della Grigna

Un gruppo di 25 studenti ha passato tre giorni sulle montagne lecchesi per studiare rocce e fossili

La vetta della Grigna settentrionale

Barzio (Lecco), 18 luglio 2016 - Dal 12 luglio, 25 studenti di master e dottorato di geologia dell’Università di Pechino, hanno visitato le nostre montagne. L’esplorazione, sotto la guida del professor Andrea Tintori dell’Università degli Studi di Milano, si è sviluppata nel gruppo delle Grigne e ha visto tra i docenti partecipanti il professor Dayong Jiang, responsabile del gruppo di ricerca che si occupa degli scavi nei siti triassici della Cina meridionale. Lo scopo di queste giornate sul Grignone è stato quello di percorrere, attraverso le rocce presenti, l’evoluzione dell’ambiente dal Permiano superiore (260 milioni di anni fa), fino a tutto il Triassico medio (237 milioni di anni fa).

Questa lunga escursione nel tempo geologico si è svolto partendo da Baiedo, con le sue rocce rosse, passando per San Calimero e attraverso il Pialeral fino alle vette del Grignone. Studenti e ricercatori hanno fatto tappa anche agli Scudi della Grigna dove negli anni scorsi, in campagne paleontologiche, son stati rinvenuti centinaia di pesci fossili e la famosa stella marina. Il professor Tintori ha illustrato le similitudini e le differenze che intercorrono tra le nostre Prealpi e la Cina meridionale dove, da oltre dieci anni, collabora con Jang nello scavo di diverse località fossilifere a pesci e rettili marini del Triassico inferiore e medio. L’escursione degli studenti, partita dal monte San Giorgio, Patrimonio UNESCO proseguirà poi nelle Dolomiti, in particolare in Gardena dove si potranno osservare rocce della medesima età di quelle del Grignone, ma depositatesi in ambienti diversi.

C’è però un ulteriore stretto legame tra il Grignone e la Gardena, perché nello stesso intervallo di tempo da cui provengono i pesci fossili degli Scudi, sul monte Seceda, ad Ortisei, sono stati trovati 50 anni fa, i resti di un grosso ittiosauro, un rettile marino di 5-6 metri di lunghezza, molto simile agli attuali delfini. Purtroppo agli Scudi non sono ancora stati rinvenuti resti di rettile, ma il fatto che alcuni grossi pesci di oltre un metro, come i Saurichthys, presentino evidenti segni di predazione, fa pensare che anche nelle calde acque del Triassico i grandi ittiosauri potessero andare a caccia di prede. La visita degli studenti cinesi si è conclusa la mattinata del 15 luglio presso la sede della Comunità montana Valsassina, con una visita alla mostra dei fossili, illustrati dal professor Tintori, accompagnato dal vice presidente Guido Agostoni. Tale visita è stata anche l’occasione per anticipare che durante la Sagra delle Sagre 2016, dal 7 al 16 agosto, il parco presenterà la mostra “Fossili dalla Cina: sulle orme di Marco Polo” dove saranno esposti diversi pesci e rettili del Triassico medio cinese.