DANIELE DE SALVO
Cronaca

Da Barzanò alla Siberia su una Panda 4x4 per sostenere un missionario bergamasco

La sfida di un fisioterapista e uno psicologo che diventano piloti per affrontare "la più grande avventura automobilistica del pianeta"

La Panda 4x4 che verrà utilizzata per il rally

La Panda 4x4 che verrà utilizzata per il rally

Barzanò - Trentamila chilometri attraverso una trentina di Stati e due continenti da Barzanò a Ulan-Ude in Siberia a bordo di una vecchia Panda 4X4, senza assistenza né supporto logistico, per sostenere un missionario. A prepararsi ad affrontare il Mongol Rally sono due amici brianzoli di Barzanò: Matteo Godina, fisioterapista di 37 anni, e il 42enne Paolo Perego, psicologo del traffico e della sicurezza stradale. Contano di impiegare più o meno due mesi. Prima della partenza prevista per il 2023 e durante il loro incredibile viaggio tra Europa e Asia con la loro Panda immatricolata nel 1995 che ha già macinato 150mila chilometri raccoglieranno fondi per padre Ernesto Viscardi, religioso della Consolata classe 1951 di Villa d’Almè nella Bergamasca che svolge il suo ministero in Mongolia. Probabilmente passeranno direttamente a trovarlo durante quella che viene definita "la più grande avventura automobilistica del pianeta".

"Siamo abituati a viaggiare – raccontano i due barzanesi - Insieme abbiamo girato mezzo mondo. Siamo stati anche in una missione della Tanzania in Africa. Siamo abituati pure ad adattarci a tutte le situazioni". Matteo di motori e auto è praticamente a digiuno, mentre Paolo ha già affrontato la Mille miglia. È stato quest’ultimo a lanciare la sfida e ad iscriversi per tutti e due alla competizione, che è una sfida solo con se stessi non con gli altri concorrenti e l’altro ha subito accettato. Insieme formano l’equipaggio che hanno battezzato "Barzanò caput mundi", segno del loro profondo legame con il paese dove sono nati e cresciuti: il papà di Matteo tra l’altro è Franco Godina, compianto e indimenticato sindaco per due mandati, scomparso nell’estate del 2018 all’età di 73 anni.

Come auto hanno scelto una Panda 4X4, non solo perché per regolamento occorre usare macchine datate e di piccola cilindrata, ma perché è un mezzo adatto agli sterrati, è robusto e insieme semplice per metterci le mani in caso di guasti, poiché al Mongol Rally ognuno deve arrangiarsi da sé per eventuali riparazioni, appoggiandosi solo a meccanici locali, sempre che ne si trovino nel bel mezzo del nulla e della vastità della steppa del Gobi. La Panda è in fase di allestimento e verrà rimessa in strada in primavera per il collaudo.