
Tre lecchesi su mille soffrono di disturbi dello spettro autistico. Sono 967 in base all’ultimo censimento svolto da Ats in Brianza, il 75% dei quali uomini. I maschi con disturbi dello spettro autistico sono infatti 733, il 4,5% di tutti i maschi del Lecchese; mentre le femmine sono 234, pari all’1,4%. I nuovi casi vengono diagnosticati soprattutto durante l’età evolutiva, fino ai 19 anni, specialmente tra i 5 e i 9 anni e i 10-14. Il distretto dove sono stati riconosciuti più malati è Lecco, con 539 casi e un’incidenza del 2,4 per mille; mentre nel distretto di Bellano sono 138, pari all’1,9% dei cittadini; e in quello di Merate in 290, il 2,4 per mille della popolazione. Negli ultimi sette anni sono stati diagnosticati 555 nuovi casi: 321 nel Leccese, 167 nel Meratese e 67 in Alto Lario. L’aumento delle diagnosi è dovuto non alla crescita dei disturbi, che è stabile, bensì all’aumento dell’attività clinica.
"L’evoluzione e la prognosi di un disturbo dello spettro autistico, in termini di sviluppo di autonomia personale e sociale nonché di qualità della vita, sono fortemente condizionate dalle caratteristiche individuali del soggetto, come dal grado di compromissione dello sviluppo della comunicazione e del linguaggio, dalla compresenza di altri disturbi del neuro-sviluppo o emozionali ma anche dagli interventi abilitativi e riabilitativi che la persona riceve – spiegano da Ats Brianza – È dunque importantissimo creare una rete di servizi che operino in termini di precocità, appropriatezza, continuità e coerenza degli interventi sulla persona, con attenzione anche al contesto di vita". Peccato che i servizi territoriali siano a corto di neuropsichiatri e neuropsichiatri infantili.
D.D.S.