REDAZIONE LECCO

Atti di vandalismo? Preferiamo un mondo migliore!

Un grave fenomeno che ogni anno costa alle casse dello Stato milioni di euro che potrebbero essere spesi meglio

Muri imbrattati, panchine distrutte, auto rovinate: chiunque ha sicuramente avuto modo di vedere spettacoli simili nel proprio paese o nella propria città.

Si tratta del "vandalismo", un fenomeno all’ordine del giorno, che indica quei comportamenti violenti che danneggiano senza alcun motivo logico dei beni pubblici o privati.

Questo termine deriva dal nome della popolazione germanica omonima, che invase l’Italia nel V secolo d.C. devastandola e venne utilizzato per la prima volta dall’abate Grégoire durante la Rivoluzione Francese per denunciare, in senso dispregiativo, l’operato dell’esercito repubblicano a danno di chiese, monumenti e opere d’arte.

Varie ricerche dimostrano che i soggetti responsabili di questi atteggiamenti sono in prevalenza giovani di età compresa tra i 16 e i 25 anni, spesso ubriachi e in tanti casi con precedenti penali, che quasi sempre agiscono in gruppo per aiutarsi a vicenda in caso di scontri con i rappresentanti delle forze dell’ordine.

Ma perché alcune persone trovano gusto a rovinare senza motivo oggetti e luoghi pubblici?

Stress, noia, disagio sociale sono le principali cause di questo fenomeno, ma giocano un ruolo importante anche rabbia e sentimenti di odio, infatti quando qualcuno subisce, o crede di avere subito, delle ingiustizie, poi cova dentro di sé un desiderio di vendetta molto radicato che può sfogare contro monumenti o luoghi pubblici.

Per cercare di ridurre questo problema si può pensare a soluzioni materiali, come installare più telecamere per le strade o nelle piazze oppure far ripagare i danni commessi agli stessi vandali. Ma è necessario prima di tutto mirare alla prevenzione di questi comportamenti, attraverso campagne ministeriali e pubblicità progresso, ma specialmente con la formazione dei ragazzi alla legalità e alle buone pratiche civiche, che la scuola e la famiglia devono insegnare loro, fin da quando sono piccoli. E’ necessario far capire che ciò che è di tutti, non è di nessuno, ma di ciascuno di noi.

Tutto questo è fondamentale anche perché lo Stato spende cifre astronomiche per riparare i danni arrecati dai vandali al patrimonio pubblico: solo il Comune di Milano, per esempio, in un anno è arrivato a sborsare più di 10 milioni di euro.

Purtroppo gli atti vandalici avvengono sia nei piccoli paesi, sia nelle grandi città: a Castello Brianza in provincia di Lecco, per esempio, si trova "la grotta di Lourdes al Ceppo", dove è collocata una statua della Madonna, che è stata danneggiata più volte nel corso degli anni.

Mentre tanti ricorderanno l’episodio avvenuto nel febbraio 2015 quando migliaia di tifosi olandesi devastarono Piazza di Spagna a Roma, danneggiando anche la fontana della Barcaccia. In un’altra occasione, invece, venne versato del colorante rosso nella fontana di Trevi.

Alla luce di quanto detto, proviamo ad immaginare un mondo senza vandalismo: sicuramente sarebbe più bello e pulito, quindi impegniamoci tutti per poterlo ottenere.