
L'indagine della Finanza
Lecco, 21 dicembre 2015 - Prima si presentava il funzionario dell’Asl per compiere un controllo e contestare qualche irregolarità sulla conservazione del cibo, qualche giorno dopo uno dei vertici della società di consulenza alimentare. Chi accettava il contratto poi non avrebbe riscontrato più alcun problema. Almeno in undici tra baristi e ristoratori hanno accettato il compromesso, altri hanno rifiutato. Come la giovane titolare di un ristorante di un paese di provincia lecchese, a cui i militari delle Fiamme gialle di Lecco che mercoledì hanno arrestato il colletto bianco e l’imprenditore hanno chiesto il riserbo.
«Qualche mese fa si è presentato da me l’ispettore dell’Azienda sanitaria locale per verifiche di routine – racconta la commerciante -. Non mi ha multato, ma solo formulato alcune prescrizioni. Qualche giorno dopo però è passato anche il responsabile di uno studio di consulenza in materia ambientale, alimentare e di sicurezza.
A me è parsa una coincidenza molto strana. Quando sono arrivati i militari per chiedermi spiegazioni ho compreso che non si trattava di una casualità». Oppure come il proprietario di un caffè del capoluogo: «A me ha suggerito espressamente di rivolgermi a un consulente di cui mi ha lasciato i recapiti, io però non l’ho ascoltato e sono contento di non averlo fatto». Che Francesco Policaro, 59enne di Vibo Valenzia ma con casa a Bellano, colletto bianco dell’Asl addetto alle ispezioni nei locali pubblici, si comportasse in maniera strana lo avevano capito in molti tra gli addetti ai lavori.
Ma per passare dai semplici sospetti a elementi tali per ottenere un’ordinanza di custodia cautelare gli investigatori della Finanza hanno dovuto faticare parecchio, con pedinamenti e appostamenti e contattando parecchi degli esercenti dai quali compiva le ispezioni. Un aiuto è comunque arrivato da un ex cameriere licenziato che li ha messi sulla pista giusta con una soffiata esplicita sui rapporti con Paolo Pozzi, 62enne di Malgrate, socio della «Tecnologia & ambiente» di Lecco, il consulente con cui organizzava le combine. Ma oltre ad essere sul libro paga di quest’ultimo, il funzionario dell’Asl avrebbe anche ottenuto regali direttamente dagli esercenti per chiudere un occhio.