Crollo del ponte di Annone, prosciolto un manager

La posizione di Eugenio Ferraris è stata archiviata. In quattro a processo: Angelo Valsecchi, Andrea Sesana, Giovanni Salvatore e Silvia Garbelli

Il giorno della tragedia

Il giorno della tragedia

Lecco, 25 giugno 2020 - Il sesto indagato per il crollo del ponte di Annone Brianza, Eugenio Ferraris, 61 anni, di Alzano Lombardo, dirigente della Provincia di Bergamo all’epoca dei fatti, è stato prosciolto dall’accusa di omicidio colposo, lesioni personali e disastro colposo in concorso. La richiesta di archiviazione era stata avanzata lo scorso 3 giugno dal Procuratore di Lecco, Antonio Chiappani e dal sostituto Andrea Figoni, che non avevano rilevato responsabilità per il dirigente bergamasco. Ora il giudice delle udienze preliminari, Paolo Salvatore, ha sciolto la riserva e archiviato la posizione di Eugenio Ferraris. Il 28 ottobre 2016 nel crollo del ponte morì Claudio Bertini, 68 anni di Civate, e rimasero ferite sette persone. Nessuno ha finora avuto un risarcimento e la vedova Bertini, Augusta Brusadelli, ha ribadito: "Spero che la giustizia faccia presto il suo corso".

Degli altri cinque indagati per il crollo del cavalcavia: l’ingegner Roberto Torresan di Busto Arsizio incaricato nel 2013 di progettare la manutenzione dell’infrastruttura, ha patteggiato un anno e due mesi (pena sospesa), mentre altri quattro saranno processati il prossimo 11 settembre per omicidio colposo, lesioni e disastro colposo. Si tratta di Angelo Valsecchi, dirigente area Viabilità e Infrastrutture e Andrea Sesana, funzionario Servizio concessioni e reti stradali entrambi della Provincia di Lecco e difesi rispettivamente dagli avvocati Edoardo Ripamonti e Stefano Pelizzari, il dirigente Anas Giovanni Salvatore, assistito dall’avvocato Daniele Ripamonti, e Silvia Gabelli, funzionaria Pianificazione territoriale e grandi infrastrutture della Provincia di Bergamo, difesa dall’avvocato Vittorio Meanti.