
L’intervento dei vigili del fuoco nel tentativo di salvataggio del ragazzo di 21 anni
Brivio (Lecco) - Ha solo 13 anni Viola e quel ragazzo di 21 anni che si era tuffato dal ponte di Brivio non lo conosceva nemmeno. Quando però si è accorta che stava annegando si è buttata anche lei nell’Adda vestita com’era per salvarlo: lo ha raggiunto e ha tentato di riportarlo a riva, ma lui per una ragazzina delle medie pesava troppo e stava trascinando a fondo anche lei. Solo l’intervento di un residente della zona con la sua canoa ha ha scongiurato il peggio per Viola, mentre per Youssef Janoui, giovane marocchino che abitava a Lecco con la famiglia, non c’è stato nulla da fare, la corrente lo ha portato via e quando i soccorritori lo hanno recuperato era praticamente già morto.
«Si era avvinghiato ad una caviglia della ragazzina, ho tentato di issare a bordo della mia canoa tutti e due, ma lui ha mollato la presa...", racconta Alessandro Sarti, 53 anni, che abita lì vicino. La tragedia scatenata da un tuffo proibito si è consumata nel tardo pomeriggio di eri tra il Molinazzo e il Toffo all’Adda a Brivio. Nonostante due agenti della Polizia locale di pattuglia, tra cui il comandante Alberto Maggioni, poco prima li avessero avvisati che è vietato e soprattutto pericoloso, intimandogli di andarsene, tre amici stranieri si sono tuffati dagli 8 metri di altezza del piano stradale del ponte di Brivio: due sono riemersi senza difficoltà e con qualche bracciata hanno raggiunto l’asciutto, il terzo invece no, ha cominciato ad annaspare e sparire tra i flutti sempre più forti.
Quando Viola ha realizzato quanto stava accadendo, con tutto il coraggio dei suoi 13 anni d’istinto si è gettata anche lei nel fiume per salvare Youssef sebbene nemmeno sapesse chi fosse Youssef, rischiando di pagare con la vita il suo gesto eroico di altruismo. Mentre Viola è stata poi salvata in extremis dal 53enne Alessandro, Youssef è stato inghiottito dai flutti: "Lei ha provato con tutte le sue forze a tenerlo, ma lui era più grande e la stava portando a fondo con sé, fino a quando sotto il pelo dell’acqua ho visto la sua mano che si allentava e le lasciava la caviglia". Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i sommozzatori dei vigili del fuoco. Da Malpensa sono decollati anche gli elicotteristi del 115 per una perlustrazione aerea. I soccorritori hanno impiegato più di un’ora a ritrovare Youssef, trasportato sulla sponda bergamasca dell’Adda. Sebbene lo abbiano rianimato a lungo, ai sanitari del 118 non non è tuttavia restato altro da fare che constatarne il decesso.