DANIELE DE SALVO
Cronaca

Navi veloci? Non sul Lario. Aliscafi fermi da un mese: la rabbia di sindaci e turisti

Colico, per attraversare il lago anziché 45 minuti adesso occorrono quattro ore. La Navigazione: “Sono fuori uso”. Il primo cittadino: “Servizio pubblico interrotto”

Niente aliscafi sul lago di Como: sono tutti guasti

Un aliscafo che abitualmente prestava servizio sul lago Lo stop sta creando disagi al trasporto

Colico (Lecco), 4 agosto 2024  – Sul lago di Como sbarcano quotidianamente figuracce internazionali. Le rotte degli aliscafi del servizio di navigazione pubblica non incrociano più sul Lario e, per attraversarlo da un ramo all’altro ci vogliono fino a quattro ore, invece che 45 minuti.

Molti turisti, specialmente stranieri, nonostante magari abbiano pagato in anticipo il biglietto, però non lo sanno: vengono “abbandonati“ su pontili, senza alternative, obbligati a pagarsi di tasca propria taxi boat, oppure a utilizzare lenti traghetti, ripiegare sui treni e riorganizzare i loro programmi. Tra loro pure una comitiva di 14 suore, piuttosto che uomini d’affari, danarosi viaggiatori esteri e magnati, “Si comunica che, fino a nuovo avviso, le corse rapide del servizio pubblico di linea non saranno effettuate causa problemi tecnici derivanti dalla presenza di detriti nel lago”: l’avviso è stato diramato dai dirigenti della Navigazione del laghi, la società governativa di gestione appunto del servizio di navigazione il 22 luglio, dopo un precedente annuncio analogo. Sono trascorse due settimane, i detriti non ci sono più, ma gli aliscafi appunto non solcano ancora le acque del lago. Sono tutti fermi in rada, in riparazione, compreso quello trasferito di rinforzo da altri laghi. “Non ne abbiamo neanche uno funzionante”, spiega Nicola Oteri, direttore della Navigazione Lago di Como. Si sperava che il servizio rapido sarebbe ripreso venerdì, almeno in parte, così tuttavia non è stato.

“È un bel problema sia per chi abita e lavora nei nostri paesi, sia per i turisti, specialmente durante questa stagione, in cui stiamo registrano molte presenze di stranieri e che potrebbe prolungarsi fino a ottobre – commenta Monica Gilardi, il sindaco di Colico, uno dei capolinea del servizio rapido -. Abbiamo sollevato la questione molte volte e in diverse sedi, con tutti i rappresentanti istituzionali. Di fronte alla spiegazione che gli aliscafi sono rotti, rimangono però poche argomentazioni da obiettare”. Eppure il servizio rapido permetterebbe almeno in parte di risolvere pure i problemi di traffico in strada e sui treni: “Il servizio di navigazione non è un servizio turistico – spiega il sindaco di Colico -. È un servizio di trasporto pubblico, al pari di quello ferroviario e delle autolinee, o almeno così andrebbe considerato e gestito”.