Alberto Ongania, trovato morto in un dirupo. Il fratello Renato: "Come è finito lì sotto?"

Il 53enne è precepitato da 50 metri di altezza ed è stato trovato 3 settimane dopo la sua scomparsa. Incidente o malore? Disposta l'autopsia

Alberto Ongania

Alberto Ongania

Perledo (Lecco), 13 dicembre 2022 - Probabilmente è precipitato da 50 metri d’altezza, dal ciglio della strada fino in fondo al burrone dove è stato trovato morto solo tre settimane dopo. Se sia finito nel baratro per un incidente, piuttosto che per un improvviso malore o peggio per altro di più inquietante al momento non sia. Dai pochi elementi disponibili sembra solo che si sarebbe trattata di una fatalità; non si sospettano aggressioni, spinte volontarie da parte di qualcuno, tanto meno un omicidio, sebbene manchino certezze.

Per fugare i dubbi sugli ultimi istanti di vita e sulle cause della morte di Alberto Ongania, il 53enne di Perledo il cui cadavere è stato ritrovato e recuperato sabato della passata settimana in un dirupo, è stata disposta l’autopsia, che è stata eseguita ieri su disposizione della pm incaricata del caso Chiara di Francesco, che per ora non formulato ipotesi di reato.

"Come mio fratello sia arrivato lì sotto, a cinquanta metri da ciglio della strada su cui probabilmente stava effettuando una delle sue tante lunghe camminate non è chiaro – spiega Renato, uno dei fratelli di Alberto -. Confidiamo la risposta arrivi dall’esame autoptico. Come familiari abbiamo ritenuto di non nominare un nostro medico legale di fiducia perché abbiamo piena fiducia nell’anatomopatologo indicato dal magistrato che sta svolgendo le indagini".

Domani verrà invece effettuata la copia forense di tutti i dati del telefonino di Alberto, al momento inaccessibili per rispetto della normativa sulla privacy, che il fratello sta chiedendo di modificare per consentire deroghe in casi di emergenza: ha fondato un comitato e interpellato diversi parlamentari che stanno già sostenendo la sua istanza.