REDAZIONE LECCO

8 Marzo, auguri ma con una consapevolezza

Si tratta di una data storica che va celebrata senza retorica e con le parole giuste in quanto accende i fari sulla questione femminile

8 Marzo, auguri ma con una consapevolezza

Ogni anno l’8 marzo si celebra la Festa della donna, tuttavia la denominazione"festa" non è propriamente corretta: l’8 marzo, infatti, è ufficialmente la Giornata Internazionale della Donna.

Per capire le origini di questa ricorrenza bisogna fare un passo indietro nel tempo: questa giornata nacque negli Stati Uniti nel 1909 quando venne celebrata per la prima volta. In Italia solo nel 1944 a Roma venne istituita l’Unione Donne Italiane che decise di celebrare il successivo 8 marzo la Giornata della donna. Nel 1946 venne individuata la mimosa come simbolo ufficiale, per il suo colore giallo intenso che ben rappresentava la tenacia e la determinazione che le donne avevano impiegato per vedersi riconoscere i loro primi diritti. L’iter è stato lungo e complesso: il 28 maggio 1952 le donne hanno ottenuto il diritto al voto e alla candidatura politica; nel 1978 è stata emanata una legge che consentiva l’aborto. Nonostante ciò e pur considerando tutte le manifestazioni e le battaglie portate avanti dalle donne anche a costo della vita, si può affermare che ad oggi si è imparato ben poco: infatti, nel 2022 tra l’1 gennaio e il 18 dicembre ci sono stati ben 300 omicidi di cui 119 avevano come vittime donne, addirittura tra il 12 e il 18 dicembre ben 4 vittime erano donne uccise in ambito familiare.

Altra nota dolente che mostra come la parità tra uomini e donne non è ancora del tutto raggiunta è che le seconde guadagnano in media il 15% in meno rispetto ai primi. E non mancano, poi, realtà ancora più difficili: oggi in Iran sono moltissime le ragazze e le donne a cui vengono negati quei diritti fondamentali che una persona dovrebbe acquisire sin dalla nascita.

Queste donne, invece, non possono mostrarsi in pubblico con un ciuffo di capelli fuori posto, con abiti attillati o scollati o semplicemente lontani da una tradizione imposta dall’uomo-padrone. Si tratta di piccole cose che all’apparenza nel mondo occidentalizzato potrebbero sembrare banali, forse perché spesso date per scontate, ma sono quelle “piccolezze” per cui ancora oggi tante donne si stanno battendo, giorno dopo giorno, anche a costo della vita, soprattutto nella speranza di poter garantire un futuro migliore alle prossime generazioni.

Le donne sono esseri umani e dovrebbero avere, tutte, gli stessi diritti degli uomini. Le donne non sono degli oggetti e dovrebbero essere rispettate per ciò che sono e che scelgono di essere. Non bisogna lasciare che gli errori del passato vengano ripetuti, anzi da essi si dovrebbe imparare per poter migliorare.

Quindi, bisogna sperare che l’8 marzo diventi, insieme alla mimosa, il simbolo della "Giornata Internazionale della Donna", una giornata che deve essere spunto di riflessione e punto di partenza per garantire diritti, protezione e sicurezza davvero a tutte le donne, nella loro quotidianità.